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Una pesante eredità

Creato il 12 marzo 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Jorginho 113 MARZO – Che il peso dell’eredità lasciata da Jorginho non fosse cosa di poco conto lo si sapeva, tuttavia la consapevolezza di avere già in casa tre potenziali valide alternative – seppur non tutte sullo stesso piano – lasciava mister, società e tifosi sufficientemente tranquilli. Ebbene, dopo otto giornate – tante ne sono passate dall’inizio del girone di ritorno quando il giovane talento brasiliano cresciuto in riva all’Adige è approdato a Napoli alla corte di Rafa Benitez – il rebus rimane irrisolto. In queste settimane, nel tentativo di identificare l’erede, Mandorlini ha rimescolato più volte le carte puntando in alcune partite su Cirigliano – sulla carta suo sostituto naturale designato – e in altre su Donadel, ricorrendo invece solo con il contagocce a Donati. A dir la verità, quest’ultimo, dopo la prova decisamente incolore disputata in occasione della sconfitta casalinga contro la Roma, è stato addirittura relegato in panchina e utilizzato solo per alcuni scampoli di partita. Sulla scena si sono quindi alternati gli altri due, senza peraltro mai riuscire a soddisfare pienamente le aspettative da tutti riposte nei loro confronti. Questa situazione di incertezza su chi affidare la direzione dell’orchestra gialloblù non ha giovato a nessuno dei due pretendenti e ha finito per incidere negativamente sulle geometrie del gioco scaligero, che da quando è partito Jorginho, non è nemmeno lontano parente di quello ammirato nel girone di andata.
La delusione più forte porta sicuramente il nome di Ezequiel Cirigliano, giovane centrocampista argentino del 1993, arrivato in estate in prestito dal River Plate, con un diritto di riscatto già fissato ad oltre 2,5 milioni di Euro. Una cifra considerevole che parla da sola e conferma, almeno sulla carta, il suo indiscutibile valore sul quale Sogliano ha evidentemente deciso di investire. La sua giovane età ed un paio di infortuni patiti nel corso della stagione che ne hanno limitato l’impiego, possono aver influito sul suo rendimento, tuttavia è anche vero che da lui, arrivato in riva all’Adige con il considerevole pedigree di oltre 100 partite disputate con la maglia del River, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Nel tentativo, però, di non “bruciare” questo potenziale talento, Mandorlini si è intelligentemente affidato anche a Marco Donadel, trentenne centrocampista in prestito dal Napoli, reduce da diversi mesi di inattività a causa di un grave infortunio, ma forte di un’esperienza maturata negli anni con la maglia della Fiorentina. L’ex viola non ha mai impressionato per rapidità di esecuzione ed estro, ma rappresenta comunque una soluzione sicura ed affidabile. Anche domenica al Tardini, in occasione della sconfitta patita contro il Parma, Cirigliano è stato protagonista di una prestazione caratterizzata più da ombre che da luci, tanto da essere poi sostituito dopo un’ora di gioco proprio da Donadel. Un cambio che ai più è suonato quasi come una bocciatura ma che invece deve essere interpretato in maniera completamente diversa. L’errore più grande sarebbe infatti quello di pensare che la sostituzione di Jorginho potesse essere “indolore”, senza soluzione di continuità. Niente di tutto questo e soprattutto niente di più sbagliato. Nei confronti del giovane centrocampista sudamericano servono soprattutto pazienza e una giusta dose di fiducia. L’età e il tempo sono sicuramente dalla sua parte senza dimenticare la fortuna di avere un allenatore come Mandorlini, da sempre tecnico molto abile a far crescere giovani calciatori, ma altrettanto attento a dosare il loro inserimento in squadra, per non bruciarli troppo presto sull’altare delle aspettative. In buona sostanza, forte anche di una classifica oramai consolidata e soprattutto di una salvezza già in cassaforte – vero obiettivo stagionale – Mandorlini da qui alla fine saprà concedere meritato spazio soprattutto a Cirigliano, nella speranza che l’argentino sappia dimostrare alla società gialloblù di non essersi sbagliata a puntare su di lui. Se torniamo indietro di un paio di anni non possiamo dimenticare tutte le critiche, alquanto ingenerose, piovute addosso ad un giovane Jorginho dopo l’esordio in chiaro scuro nella partita di Gubbio e soprattutto dopo l’anonima prestazione nella successiva cocente sconfitta casalinga contro il Torino. Eppure sappiamo bene tutti come è andata poi a finire…

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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