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Una regione normale?

Creato il 27 ottobre 2011 da Patuasia

Diverse e attendibili persone mi hanno riferito che alla raccolta delle firme contro il progetto del pirogassificatore promossa alla Croix Noire, un noto esponente dell’Union urlava alla gente di non firmare. L’episodio sembrerebbe banale , ma non lo è. Ricorda il referendum sull’ospedale, quando gruppi armati di parole e sguardi “invitavano” i cittadini a snobbare l’appuntamento democratico. Uno stile che con la democrazia ha poco da spartire. La democrazia si muove, fa rumore, si confronta, lotta, discute, si incazza. Il silenzio, l’ubbidienza, il voltare lo sguardo altrove sono comportamenti tipici di un regime. Di una dittatura. Scegliere significa poter raffrontare due o più strade diverse, farsi un’opinione e agire in merito. Questa è la libertà. Di questa libertà qualsiasi autoritarismo ha paura. Perché il potere non si fonda sulla libertà, ma sull’acquiescenza indotta. Sul ricatto. L’Union valdotaine è molto preoccupata dal probabile referendum che non considera come un’opportunità, bensì come una grana che potrà scalfire il suo immenso potere. Da qui l’atteggiamento di quel tal “signore”, trova la sua ragione di essere. Da qui lo spostare le reali motivazioni che spingono Valle virtuosa a contrastare il progetto e che hanno come obiettivo ultimo la salvaguardia della nostra salute, su un piano diverso, più facile da gestire. L’assessore all’Ambiente, Manuela Zublena, apre l’affondo, secondo lei e il suo regista, la mobilitazione di numerose persone appartenenti a colorazioni politiche differenti, sarebbe opera dell’opposizione spinta solo a far cadere l’attuale maggioranza. Ciò dimostra povertà di argomenti e disprezzo nei confronti degli undicimila firmatari. Disprezzo nei confronti della democrazia che sulla partecipazione fonda il suo essere. Disprezzo nei confronti di chi non vuole imposizioni dall’alto. Disprezzo nei confronti dell’intelligenza. Di questo disprezzo è fatto il nostro assessore. Dunque sarà normale che ci saranno nuovi gruppi armati di cellulare che faranno la ronda davanti ai seggi. Se qualcuno è ancora convinto di vivere in una regione normale è bene che si ravveda.


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