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una risposta a Suzuki-Maruti: Renzi non è quello che dici tu

Creato il 22 novembre 2012 da Zesitian
Leggo il lungo ma interessantissimo post di suzukimaruti che compie una call-to-action per votare Renzi.
Per me è il tipico esempio di buona volontà del tutto incoerente con le scelte che propone: accanto a una lettura chiara e lucida delle cose, con cui posso non essere d'accordo ma che sono comunque degne di essere lette e discusse, leggo delle castronerie belle e buone, che lo fanno cadere sui soliti cliché.
Sintetizzo per punti, perdonate se taglio un po' con l'accetta.
- Prima di tutto, le parole sono importanti: social-democratico va bene per Bersani, per Vendola no e forse neanche per Puppato. Andava bene per Prodi, che è stato un pessimo governo, anche se imparagonabilmente meglio di tutti i governi Berlusconi. Ovvio. E non va bene per Renzi, che è chiaramente liberista nelle sue proposte economiche.
- Se mai, il modello egemone è liberista, che non ha funzionato per varie ragioni ed è chiaramente la matrice dell'ultraliberismo (eccolo, questo è Blair) che ha innescato la crisi.
- Il socialismo, scusa, ma è proprio altra cosa. E non è mai esistito in Italia. Ed è precisamente il futuro di cui parli, perché si evolve, mica è quello di Calamandrei o Gramsci, o l'indegno di Craxi e dei suoi: oggi il socialismo è qualcosa che somiglia alla flexicurity, anche se  ha basi (purtroppo, al momento teoriche) assai differenti da quelle di cui parli tu. Per esempio, ci sono nuovi (questi sì, nuovi) modelli di economie solidali basate sul valore della qualità della vita delle persone e non sugli indici di mercato.
- La flexicurity o il modello danese o scandinavo funzionano là e non qua per l'evidente motivo che un terzo, dicesi un terzo dell'economia italiana è al nero e/o criminale; questo non permette nè la flexicurity nè altro, perché non puoi programmare risorse che non hai, perché stai lavorando su dati falsati. Risulta chiara, questa cosa, a Renzi?
- Ancora con 'sta storia che Prodi è caduto per il Prc: scusa ma questa è una delle peggiori cazzate che i dalemiani ripetono da anni, e Renzi dietro. Primo, un governo che si tiene su dieci voti è ridicolo, e cadrà comunque. Secondo, non sarebbe caduto se avesse fatto una politica almeno efficace, ma la regia del genio D'Alema (il più stupido politico di sempre) ha impedito che si facessero le leggi che citi come critica al PD in fondo al post e che ha messo Berlusconi nelle condizioni di ricattare il parlamento per anni. Terzo, io un governo che fa la guerra non lo voto. E se mi vieni a dire che era meno guerra delle altre o che si doveva fare per 'soccorrere' il Kosovo, direi che ti sei perso qualche puntata.
- Utopie? UTOPIE? Ma Renzi dove parla di utopie, dove ti pare ispirato da una visione che vada più lontano dell'anno prossimo?
- Sinistra identitaria, destra/sinistra, Pd: sono d'accordo con te su tutto, ma allora non capisco perché voti Renzi. Renzi può cambiare il partito? Boh, forse. Ma si candida al governo del Paese, mica alla Segreteria del partito. Dove è scritto che Renzi ha anche le qualità di governare il Paese? Comunque, il Pd non mi riguarda. Non l'ho mai votato. E non sbavo per un partito al 40% che governi, nè per una democrazia bipolare. Un parlamento è un parlamento e deve rappresentare anche chi, pur non essendo d'accordo con me, potrebbe avere ragione. Strana democrazia è quella in cui uno fa politica per avere sempre ragione: si chiama populismo e il suo obiettivo è il potere e non il bene comune.
- Di nuovo l'anagrafe per dire che Renzi è il nuovo. Io ho 38 anni e sono partita iva dimenticata. E pur concordando con te sulla CGIL (che comunque, un argine a Berlusconi l'ha almeno formato, Renzi non è pervenuto, su questo), mi pare chiaro che il concetto di "nuovo" non sia SOLO e SOLTANTO parlare di tecnologie digitali. Bisogna anche studiare un pochettino e capire cosa sta succedendo e perché, delineare un'idea e una visione di società che si vuole formare e plasmare. Renzi non ha alcuna visione: Renzi dice di voler cambiare i nomi e gli strumenti, non parla mai di fini, di obiettivi. Qual è il centro della sua politica? Il cambiamento. Sì, va bene, ma verso dove? Questo nè lui nè nessuno dei suoi lo dice.
- In generale, penso che la cultura di un Paese debba crescere assieme, se non prima, del suo elettorato. Dopo l'abbruttimento sotto Berlusconi, io non posso tollerare che vi sia un cambio politico SENZA un cambio culturale. E Renzi rappresenta una cultura che NON è abbastanza diversa. La militanza per me ha questo senso: provare a cambiare le cose, giorno per giorno, nel proprio piccolo e nel proprio grande, verso una società di eguali. Una cosa enorme, un'utopia, una cosa (per me) bellissima.
Renzi è troppo poco, è troppo vuoto, troppo finto per colmare questo desiderio.

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