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Una scottante intercettazione

Creato il 19 ottobre 2011 da Paolo Franchini

Una scottante intercettazioneCi sono cose che non andrebbero fatte, lo so, ma di fronte a certe cose non si può rimanere indifferenti. Dato che ognuno ha le proprie fonti, poi, e che VareseNoir non è da meno, ecco a voi la trascrizione di un’intercettazione ambientale raccolta in modo piuttosto spregiudicato da quello che possiamo definire solamente “un caro amico del noir”…

Si tratta dello stralcio iniziale di un’intervista mai andata in onda né pubblicata fra Leila Mascano e lo scrittore Frank Spada.

(LM) La nostra conversazione, che si svolgerà tra due persone che sono fisicamente lontane, dovrebbe avere uno spazio virtuale. Poiché sono io ad iniziare, comincerei col proporre un luogo arioso, pieno di luce e vicino al mare, in uno dei posti più incantevoli che si possano immaginare. Fu lei, Frank, a parlarmi di ampie stanze piene di luce durante una nostra telefonata, “Uno spazio chiuso e in qualche modo aperto.” Credo che come Mies van der Rohe lei potrebbe scegliere per motto “Less is more”, con quello spontaneo orrore per il superfluo che la distingue, e dunque potrebbe condividere la mia scelta della casa di Malaparte a Capri, casa che fu costruita a Punta Masullo da Adalberto Libera, e che dovrebbe piacerle senz’altro. Parlo di quell’ampio salone pieno di riverberi mediterranei, nei colori del bianco e del beige, e il cui pavimento, quasi per contrastare il liquido azzurro di quello spendido specchio d’acqua che ospita i Faraglioni che circonda la casa (vedi su Google Casa di Malaparte a Capri), fa venire in mente il letto d’un fiume durante la siccità.

(FS) Il luogo, cioè lo spazio chiuso e in qualche modo aperto, che lei ha scelto, mi pare adatto per iniziare un dialogo a distanza – la materialità del paesaggio, costruito, ci ancorerà ai fatti subalterni: le sperimentazioni che entrambi abbiamo fatto, o già percepito: le immagini che hanno circondato il vissuto come fosse un set cinematografico, con due poltroncine, una giraffa e un registratore acceso. Certo è, che affrontare mano nella mano una scala tronca, aperta verso l’alto, a strapiombo sul mare, sprovvista ai lati di un qualsivoglia corrimano… l’audacità ci ronzerà le orecchie.

(LM) Una scala è uno strumento per superare un dislivello, frazionandolo in dislivelli minori, sicché l’immagine della scala mi pare molto appropriata e tutto sommato rassicurante, nonostante l’assenza di corrimano. Se mi si chiedesse di fare da interlocutrice in una conversazione “colta” o su argomenti specifici che riguardino il cinema e la letteratura tacerei imbarazzata, non reputando le mie opinioni degne di nota, e conoscendo la sua modestia sono certa che condividerebbe assolutamente il mio imbarazzo. Ma che due persone tanto diverse, che si stimano e condividono certe curiosità e interessi s’interroghino su che cosa hanno rappresentato queste passioni nella loro vita, nel corso di un dialogo artificioso, giacché ricorre alla scrittura piuttosto che alla voce, per giunta in un luogo ipotetico anche se realmente esistente, pone il fatto su un piano di gioco che mi diverte, come sono certa che diverta lei, e mi dà il coraggio di affrontare in sua compagnia, gradino dopo gradino, quei temi che da sola non affronterei e sui quali ho la curiosità, condivisa certo da molti, di scambiare opinioni con una persona che stimo.

Per sapere come è proseguito il botta e risposta, a tratti anche senza esclusione di colpi, non ci resta che rimandarvi al sito www.frankspada.eu e invitarvi a frugare fra le pagine web dello scrittore che ama il noir tanto quanto il jazz.


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COMMENTI (3)

Da Virginia
Inviato il 07 novembre a 23:59
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Curzio se la disegnò da solo la villa!

Da Double M
Inviato il 07 novembre a 16:58
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Davvero una bella intercettatrice!

Da Vesna71
Inviato il 07 novembre a 16:21
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Davvero una chicca d'intercettazione!

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