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Una settimana nel futuro del giornalismo — Ad Block, le novità di Twitter e Facebook e molto altro

Creato il 02 ottobre 2015 da Pedroelrey

La rubrica dove rac­co­gliamo i link per non per­dere le novità nel mondo dell’informazione.

Il peso di Ad Bloc­ker. Il New York Times ha rea­liz­zato un espe­ri­mento con Ad Bloc­ker per valu­tare 50 siti di news e ha sco­perto che più della metà dei dati cari­cati sulle home­page deri­vano dalla pub­bli­cità, non da con­te­nuti gior­na­li­stici. Nell’infografica dell’analisi si pos­sono navi­gare i risul­tati per tempo, peso e costo degli adv. Non tutte le testate ripor­tano le stesse cifre: se per Botston.com la mag­gior parte del tempo — 30 secondi — serve a cari­care video pro­mo­zio­nali in hd, men­tre bastano 8 secondi per il con­te­nuto edi­to­riale, sulla Bbc c’è una pro­por­zione più sen­sata: 2,4 secondi per gli adv e 1,9 per i con­te­nuti gior­na­li­stici. Chi usa Ad Block. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, almeno una per­sona su dieci. In Ger­ma­nia 1 su 4, in Fran­cia il 30% e in Ita­lia il 13% degli utenti. Negli Stati Uniti lo apprez­zano i 2/3 dei Mil­len­nials. Per saperne di più potete con­sul­tare le ottime tabelle di Busi­ness Insi­der.

Cosa c’è di nuovo su Twit­ter. C’è in can­tiere il pro­getto di aumen­tare i carat­teri dispo­ni­bili oltre i 140, come già accade nei mes­saggi pri­vati, ma anche l’autoplay dei video nei tweet pro­mo­zio­nali, che ven­gono visti dall’82% degli utenti. In più, è già pos­si­bile creare son­daggi da sito e da app, una fun­zione che pro­ba­bil­mente verrà sfrut­tata durante le pros­sime ele­zioni negli Stati Uniti.

Sem­pre ottima AjPlus. La sezione social e mobile di Al Jazeera ha ana­liz­zato i dati della ricerca di Goo­gle per rac­con­tare la vita quo­ti­diana in Siria. I cit­ta­dini siriani col­piti da quat­tro anni di guerra cer­cano: ospe­dali, aiuto medico, come trat­tare ferite e bru­cia­ture. Stu­piti che altre chiavi di ricerca riguar­dino “come rag­giun­gere l’Europa”?

È online Field of Vision. Il pro­getto della regi­sta pre­mio Oscar e pre­mio Puli­tzer Laura Poi­tras, nato in col­la­bo­ra­zione con The Inter­cept e First Look Media, mira a finan­ziare 40–50 docu­men­tari brevi di taglio gior­na­li­stico. La prima sta­gione con la messa online dei pro­getti sele­zio­nati è comin­ciata il 29 set­tem­bre e si con­clu­derà a novembre.

Cosa suc­cede in Face­book. Liz Heron, capo della divi­sione news, se ne va all’Huffington Post. L’ha annun­ciato con la fun­zione Face­book Men­tions a dispo­si­zione dei gior­na­li­sti “veri­fi­cati” sul social net­work. Poi: il Washing­ton Post apprezza il for­mato Instant Arti­cles: pub­blica 1200 sto­rie al giorno, diret­ta­mente su Face­book e poten­zial­mente i let­tori non hanno biso­gno alcun biso­gno di abban­do­nare le pagine del social net­work per leg­gere le noti­zie della testata. C’è un aggior­na­mento sulla funzione delle note, che ora hanno uno stile più ele­gante, c’è la pos­si­bi­lità di aggiun­gere cita­zioni e foto, cam­biare for­mato di testo e molto altro. Siamo in riva­lità diretta con Medium da que­ste parti.

SEGNALAZIONE: Le opere di Mas­simo Gen­tile, art direc­tor de il Secolo XIX e co-fondatore di Data­Media­Hub scom­parso il marzo scorso, saranno pro­iet­tate alla camera di com­mer­cio di Prato durante gli incon­tri di Digit2015, mani­fe­sta­zione nazio­nale inte­ra­mente dedi­cata al gior­na­li­smo digi­tale e online che si tiene a Prato il 2 e il 3 otto­bre. L’installazione mul­ti­me­diale occu­perà una por­zione del cor­ri­doio che col­lega le due aule dove si svol­gono i workshop.


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