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Una sola tempa1

Creato il 09 ottobre 2010 da Fabry2010

di Alfonso nannariello

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Credo che ogni estetica discenda da una ricerca della forma presentita dell’Ignoto, che proceda con lo scavo nella cava delle sensazioni.

L’architettura della parte storica di Calitri è «architettura organica», così mi ha detto l’architetto Piumelli. La definizione, però, forse non va intesa nel senso dato da Frank Lloyd Wright.
Credo che «architettura organica», nel nostro caso, significhi che gli uomini che l’hanno realizzata scavando s’aprissero spazi di conoscenza, e componendo dai materiali estratti l’immagine dell’Ignoto, ammirassero se stessi.
Scavare la terra, arare campi, costruire case significava lavorare su di sé. Significava crearsi, definire gli spazi e le forme degli interni e quelli del fuori, significava darsi un’identità. Significava tenersi tra le mani, essere padroni di se stessi.
Non sembra strano allora che quella gente sentisse centro del mondo la collina su cui l’Ignoto e il proprio volto s’erano rivelati, che sentisse quella terra con cui facevano a cornate come un ventre pieno di segreti, e sempre gravido di loro.
Non sembra strano allora che quegli uomini sentissero quel tempo inciso dagli acidi del mito e sé, tirati all’acquaforte, gli unici conoscitori del mistero della vita e della morte.

Tempa, «zolla dura di terra». Da una voce prelatina.



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