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Una startup di 220 anni

Creato il 24 marzo 2013 da Archeologo @archeologo
Una startup di 220 anni Da qualche anno Google ha prodotto alcune pubblicità per promuovere i suoi prodotti, tra cui il suo browser Chrome, in effetti il migliore a disposizione. Ma oltre all'obiettivo di promuovere il proprio marchio - già abbastanza diffuso, diciamo - l'impegno dell'azienda californiana è di spiegare le semplici ma straordinarie potenzialità del web, perché ''the web is what you make of it''. Oltre a realtà di indiscutibile successo come Lady Gaga e Justin Bieber, Google ha raccontato alcune piccole grandi storie
King Arthur Flour è un'azienda familiare del Vermount che da circa quattro secoli produce farina e dolci. La figlia dei proprietari qualche anno fa li ha convinti ad aprire un sito web, dove hanno ricevuto il primo ordine online. Il sito si è evoluto, ma non è stato questo a permettere il salto di qualità: hanno condiviso ricette, realizzato video per insegnare alle persone ad infornare biscotti e muffin, hanno consigliato ingredienti e prodotti, ricevendo in cambio giudizi positivi, proposte, commenti, pareri. In breve tempo il sito ha raggiunto quasi un milione di visitatori al  mese e - come racconta stupito lo stesso proprietario - ancora non riescono a spiegarsi come sia stato possibile ricevere un ordine da Katmandu. C'è anche la storia, forse più commovente, di un'altra piccola azienda: il Frank Restaurant di Austin, in Texas, che non riusciva a sopravvivere per i molti debiti accumulati con l'avvio dell'impresa. Promuoversi sul web, spingere per avere recensioni ha permesso il passaparola che oggi si basa online. E dopo alcuni mesi non solo si sono ripresi, ma hanno aperto un secondo ristorante. E hanno avuto anche un figlio
colosseo Raccontare o anche solo descrivere il nostro futuro con il web è probabilmente superfluo, considerata la velocità con cui la tecnologia si evolve. Non basta aprire un sito web per avere una storia di successo da raccontare. Certo sarebbe un buon inizio: eppure il sito turistico più visitato in Italia, il Colosseo, che porta 33 milioni di euro e ha 5 milioni di visitatori ogni anno, non ha un sito web. Se ne è accorto anche il TG3, che se la prende "con la poca lungimiranza di chi deve far conoscere il nostro patrimonio culturale". Ma di Colosseo ne riparleremo tra qualche giorno

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