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Una Storia che attende di essere letta

Creato il 28 ottobre 2015 da Paolo @folledicorsa
Vol. IUna Storia che attende di essere letta
FOLLE DI CORSA E IL FONT Forse lo avrai già notato, ma Folle di corsa ha cambiato aspetto. Questo perchè in post, link e immagini presenti su questo sito le scritte hanno un nuovo carattere, o meglio, un nuovo font: il Trebuchet.Scelto per la sua chiarezza di lettura, questo font sembra rappresentare il punto d'arrivo della lunga storia del modo di scrivere.In altre parole, in questo e nel prossimo post ci sostituiremo agli omini del logo di Folle di corsa per rincorrere, attraverso i secoli, quella penna e quel filo d'inchiostro.

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Esempio di impiego della Beneventana: Cosa c'è scritto?


PER COLPIRE NEL SEGNO con questa carrellata di stili di scrittura europei, c'è proprio bisogno del Trebuchet. Il font, infatti, fu disegnato per la Microsoft nel 1996 da Vincent Connare con lo scopo di catapultare le parole in rete. E non è un caso che la parola "Trebuchet" sia il francese di Trabucco, l'enorme e potentissima arma da lancio medievale. Gratuito e compatibile su qualsiasi piattaforma, questo modo di scrivere ha caratteristiche che lo rendono ideale per la lettura su schermo: l'ampia spaziatura delle lettere, il loro corpo snello e l'assenza di grazie.Quest'ultima proprietà permette al Trebuchet di far parte, insieme per esempio ad Arial, Verdana e Comic, della famiglia delle scritture sans serif, prive cioè di quei tipici allargamenti a spatola al termine dei tratti che compongono le lettere.
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SCRITTURE PER CHI E' ABITUATO So che i guru della comunicazione informatica, preferendo altri e ben più famosi caratteri sans serif, potrebbero sorridere bonariamente della mia scelta di adottare il Trebuchet, ma a me non interessa.La storia e il nome medievale di questo font mi hanno convinto, liberandomi da una matassa di stili diversi che, paradossalmente, avevano tutti una loro unicità simile.Per ragioni di studio, infatti, sono abituato a ben altri modi di scrivere più antichi e problematici, non solo nell'individuazione delle lettere.
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Per esempio, le chiare e belle maiuscole delle epigrafi Romane, usate solo per monumenti e primi testi librari su papiro, erano tanto piene di abbreviazioni quanto carenti di punteggiatura e spazi. Se poi si passa ad esaminare dispacci in corsivo o contratti su superfici come tavolette di cera o cocci, ogni singola frase rappresenta oggi una scalata al monte Everest.

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Corsiva a sgraffio, tavolette di Pompei


Ma cosa successe con il dissolversi del progredito mondo Romano e l'arrivo del Medioevo?La cultura dello scrivere divenne proprietà esclusiva di pochi centri ecclesiastici e temporali, ognuno ovviamente dotato di un proprio modo di scrivere. E via con le moderne classificazioni per mettere ordine in questo pastrocchio!

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Merovingica di Palazzo (anno 695)


Nella Francia pre-Carlo Magno si utilizzava la Merovingica, divisa in quella di Palazzo e le varianti degli importanti Monasteri di Luxeuil, Corbie e Laon. In Spagna, invece, per lungo tempo si scrisse in Visigotica e, nelle zone di confine con gli arabi, con la Mozarabica.

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Visigotica (anno 743)


Nelle isole britanniche, i diversi tipi di Insulare fecero la loro comparsa grazie ai monaci irlandesi, rimanendo di moda fino all'anno mille. Tale data segna l'inizio del periodo d'oro della Beneventana, la scrittura dell'Italia meridionale formalizzata nei due tipi di Bari e Montecassino. In questi secoli, intanto, la Curia del Vescovo di Roma creava per i propri scopi nuove scritture e documenti ...

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Insulare, Book of Kells


TI CAPISCO se ti sei perso o ti è venuto un gran mal di testa. Anche allora si sentivano così.Infatti, tutto questo marasma di lettere (o Particolarismo grafico) inizierà pian piano a sbrogliarsi grazie all'intervento di Carlo Magno.Ma per oggi mi sembra di aver catapultato in rete già troppe informazioni , quindi
Continua ...
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