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Una storia di droga.

Creato il 26 maggio 2012 da Barcellonando
Risalgo la calle Ataulf verso sera, è chiaro ancora, siamo a maggio. I rondoni solcano l'aria, le ragazze che camminano riempiono di bellezza le viette del Gotico. Sono pago della giornata di lavoro, guardo le case e i balconi, naso all'insù. Cinquanta metri più avanti vedo un sacchetto bianco cadere. Sarà il pacco di cocaina che sto aspettando? E' così che arriverà la Fortuna? Alzo gli occhi al quinto piano, (le case di Ataulf sembrano ancora più alte per la salita), aspettando di vedere il malfattore/benefattore-lanciatore. E' un'anziana signora bionda in vestaglia rossa che, sganciato il pacco, si ritrae lentamente dietro la veneziana abbassata, rientrando all'interno del suo appartamento come una chiocciola si ritira nella conchiglia. Arrivo all'altezza del sacchetto. Giace a meno di trenta centimetri dal canestro della spazzatura. La vecchia, anche se oggi ha mancato, deve avere una mira micidiale. Lei, il cestino dei rifiuti e cinque piani di sfacciatezza. Chissà da quanto dura questa storia d'amore e di mira. Le sette di sera. Lei, il punto nero di sotto e l'involto pieno di cacchine di gatto e avanzi del pranzo. Unico nemico: una brezza ciularina che decide se far cadere il sacchetto di qua, o di là.  Lo score segnato sul calendario. La risatina o il sospiretto in caso di vittoria o sconfitta. Niente droga per me.

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