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Una tazzina di tè con... Tiziana Cazziero.

Creato il 05 marzo 2016 da Paolc2
Come vi avevo annunciato nel post precedente (clicca qui) oggi vi rendo partecipi di una breve, ma intensa, chiacchierata con l'autrice Tiziana Cazziero. L'autrice è stata davvero molto gentile a rispondere alle mie domande.
tazzina con... Tiziana Cazziero.
Ciao Tiziana, grazie per la tua disponibilità. Parlaci di te.
Ciao e grazie a te per questo spazio. Domandona, che dire, sono appassionata di libri, scrittura, lettura, sono nel mondo editoriale dal 2010, quando ho mosso i primi passi in questa realtà. Cerco di sposare gli impegni editoriali con il resto della mia vita, non è facile ma cerco di farlo. Ho una bimba di tre anni e mezzo, una casa e un compagno, oltre a due cani, non è semplice conciliare tutto, ci provo. Io amo scrivere, non solo romanzi ma anche articoli di vario genere per il web, collaboro con diversi blog e ne ho uno personale, per cui un bel po’ di impegni.
Quando hai iniziato a nutrire interesse per la lettura e la scrittura?
La lettura l’ho scoperta da ragazzina, intorno alla prima media, quando cominciai a studiare italiano e letteratura in modo diverso rispetto alle elementari, inoltre una brava insegnante di storia e italiano ha trovato la chiave giusta per farmi entrare nel mondo dei libri. In casa mia i libri ci sono sempre stati, anche se l’interesse non era molto alto, a volte bisogna trovare gli input e le letture giuste. La scrittura mi ha accompagnato da sempre; scrivere è stato il modo più facile e diretto per rapportarmi con le persone. Scrivevo lettere, pensieri, e inventavo storie da bambina, poi con l’adolescenza ho gettato nero su bianco le prime poesie, per poi arrivare alla stesura del mio primo romanzo, rimasto nascosto per anni e resuscitato quando, in età adulta, mi sono sentita pronta per il passo successivo.
A quando risale la tua prima pubblicazione? E cosa ti aspettavi da quel tuo primo libro? Perché?
La prima pubblicazione risale al 2010 del romanzo Voltare Pagina, in self con il sito ilmiolibro.it. L’anno precedente avevo partecipato a un concorso per inediti, rispolverando questa mia creatura scritta anni addietro, decisi di provarci. Ricevetti dei riconoscimenti che furono da stimolo per andare avanti. La proposta di pubblicazione era a pagamento, ma a me non interessava, aspettati l’occasione giusta. Nel 2011, dopo un anno di vetrina nel sito self, ricevetti il contatto di una casa editrice per la pubblicazione, da quel momento è cominciato tutto. Non mi aspettavo nulla di particolare, ero già molto contenta per essere riuscita a pubblicare con un editore senza dover pagare (anche se l’esperienza non è stata esaltante, sono felice di averla vissuta, tutto serve per crescere e fare esperienza). Mi sentivo orgogliosa e fiera di me stessa. Dentro di me cambiò la voglia di emergere, non volevo rimanere in attesa e mi mossi con altri testi e concorsi. Perché? Perché qualcuno aveva dato credito alla mia opera, e forse, pensai per la prima volta, che potevo provarci veramente e andare avanti. Quella era semplicemente la mia strada, pensai.
Ti va di parlarci brevemente delle tue pubblicazioni? Come sono nate le storie?
Le storie nascono tutte per caso, non c’è un momento particolare d’ispirazione. Arrivano i personaggi nella mia mente ed è come se mi raccontassero le loro storie, io mi sento un mezzo per farli vivere e conoscere al mondo. Dopo Voltare Pagina fu la volta di Patto con il vampiro, anche con questo inedito partecipai a un concorso per inediti, il tema era specifico Streghe e vampiri, per cui mi attenni a quelle indicazioni. Mi classificai al secondo posto e ne fui entusiasta. La proposta di pubblicazione anche in quel caso fu a pagamento, rifiutai e andai avanti, in attesa di quella giusta. Nel 2012 pubblicai con la casa editrice Libro Aperto International e dopo due anni di contratto, questo romanzo è arrivato in self nel mese di gennaio 2016 in una seconda edizione con una versione aggiornata con parti inedite e un nuovo finale. Tutte le storie certamente nascono da un qualcosa dentro di me, ma poi lascio il compito alla mia creazione di andare avanti. E tu quando lo fai un figlio, diario di una maternità negata, è un romanzo tratto dalla mia storia vera; non volevo una biografia, ma una storia romanzata diversamente, leggera per affrontare un argomento spinoso come l’infertilità. Il genere è ironico e ho raccontato la storia romanzata con personaggi inventati e situazioni anche divertenti per rendere meno seria la lettura. Gli altri romanzi e racconti nascono dalle mie sensazioni private esternate con la fantasia. Io sono un’autrice di romance ma soprattutto drammatica. Mi piace raccontare storie forti, con un impatto decisivo con il lettore, narro vicende anche dolorose e difficili da comprendere, ma è il modo di essere autrice. Sebbene mi piaccia spaziare in altri generi come indicato sopra, il drammatico è certamente quello che sento più mio.
Hai qualche nuova storia in cantiere? Ci anticipi qualcosa?
Amore Tormentato è la storia cui sto lavorando adesso. Una storia particolare, drammatica ma soprattutto con un argomento attuale, la violenza sulle donne. Vi anticipo solo questo ancora è in fase costruttiva e non posso dire di più. E poi verso l’estate dovrebbe uscire il secondo volume della saga fantasy, il seguito di Patto con il vampiro. Ci lavoro da un po’ di tempo, spero di finirlo per l’estate, ma l’editing è sempre una fase lunga e tortuosa.
Cosa pensi dell’editoria italiana e del self publishing? 
L’editoria italiana è in evoluzione e in continuo cambiamento. Deve necessariamente adeguarsi al mutamento del mondo e l’avvento dei social ha influito notevolmente sull’editoria. Penso che tale mutamento sia legato al self publishing, ossia alla possibilità data agli autori di diventare imprenditori di se stessi. Auto pubblicarsi, difatti, significa puntare sulle proprie risorse fisiche e creative, è un vero lavoro non riconosciuto che vede gli stessi autori impegnati diverse ore il giorno. Credo che sia un’ottima possibilità per farsi notare e arrivare al mondo dei lettori, lo reputo un vero lavoro, anche se purtroppo il ritorno economico non è elevato, spesso esiguo, nullo e bisogna faticare parecchio per riuscire a vedere qualche spiraglio. Purtroppo l’editoria italiana è stata macchiata da quella massa di case editrici a pagamento, editori che chiedono soldi agli autori per pubblicare. Capisco la mancanza di finanze per alcune piccole realtà editoriali, ma è assurdo chiedere cifre di svariate migliaia di euro agli autori per vedere un libro pubblicato, senza fornire al contempo servizi meritevoli di tali cifre. Lo trovo davvero inutile oggi pagare per pubblicare, tanto vale auto-pubblicarsi da soli, anche perché pubblicando con piccolo editore non significa arrivare in libreria. Questo passaggio arriva a tappeto su scala nazionale solo quando arrivi a una big del settore, per cui, quando bisogna pubblicare è importante valutare tutte le opportunità. Io sono autrice ibrida nel senso che pubblico in self e con editore. Al momento ho attivo un contratto editoriale con Delos per la collana Senza Sfumature, tutti gli altri miei lavori, sono in self. Diversi di questi sono stati pubblicati prima con editore qualche anno fa, per poi giungere in self con la piattaforma amazon, dopo aver chiuso alcuni contratti, ho preferito lanciarli in maniera autonoma al pubblico dei lettori. Ci sono anche alcune realtà oneste nel settore delle case editrici, questo va detto e penso anche, che gli autori debbano sempre puntare a un riscontro editoriale, tutto serve per fare esperienza e mettersi in gioco significa anche questo. Le case editrici importanti, le famose Big di settore, in linea di massima seguono la loro vecchia scuola, anche se inevitabilmente si sono modernizzate anche loro; basta vedere la scelta di pubblicare testi di autori emergenti scoperti nel calderone degli scrittori self. Per cui, questo a mio avviso è un segno di mutamento importante. Dove tutto questo ci porterà? Non lo sappiamo, ma di certo è nata una nuova “professione” scrivere e pubblicare in self publishing. Ciò che raccomando agli autori indipendenti, è di farsi seguire da voci esperte, presentare ai lettori prodotti di lettura discreta. Scrivere e pubblicare è importante, ci si prende una grande responsabilità verso chi ci legge. Sono cresciuta con l’idea che leggere significasse imparare a parlare, lo penso ancora, inoltre apre la mente al mondo, qualunque lettura sia. É necessario però elaborare testi corretti, senza errori e professionali o quasi. Potrei continuare ancora, ma non voglio annoiarvi ulteriormente, l’argomento è talmente vasto e importante, da perdermi, andrei avanti per ore, soprattutto se l’argomento mi tocca particolarmente. Scusate, ma quando scrivo a volte, divento inarrestabile.
Preferisci il cartaceo o l’ebook? Perché?
Il cartaceo ha sempre il suo fascino, l’ha conserva nel tempo e quando leggi un libro cartaceo, assapori inevitabilmente in maniera diversa la storia. Però amo il digitale e gli ebook per i tanti aspetti positivi; come dicevo prima, i tempi cambiano e oggi si possono avere numerosi testi chiusi in pochissimo spazio. Leggere sul cellulare in ogni luogo, in fila alla posta, dal dentista, oppure durante una noiosa riunione famigliare, ho letto in svariati luoghi ed è questo il punto forte degli ebook. La praticità e soprattutto il prezzo contenuto dei libri. Con pochi euro puoi acquistare diversi libri e avere una maggiore offerta, in tempo di crisi, direi che è l’ideale. Almeno le cifre modeste, si spera possano incentivare la lettura.
Grazie Tiziana per la tua disponibilità. Alla prossima.
Grazie per lo spazio e possibilità.
Una tazzina di tè con... Tiziana Cazziero.

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