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Una vita da leggere - La vita accanto

Creato il 19 agosto 2011 da Alesan
Una vita da leggere - La vita accantoMi congedo prima di raggiungere un meritato ombrellone salentino consigliando vivamente un romanzetto che tirandomela da vero critico definirei una grandissima novità editoriale, un soffio di aria fresca nella letteratura italiana, oppure un bel "finché troveremo scrittori così la nostra letteratura non morirà mai!" Scherzi a parte, arrivo con un po' di ritardo a suggerire ai miei avidi (di romanzi) lettori La vita accanto (Einaudi, 2011), opera prima della docente universitaria Mariapia Veladiano e, in un certo senso, caso editoriale dell'anno (aridaje!). Incuriosito più dall'intervista rilasciata dall'autrice alla rivista Mucchio (il fu Selvaggio...) di qualche mese fa che non dal primo posto al Premio Calvino e il secondo allo Strega, mi sono avvicinato alla lettura di questo breve romanzo convinto che vi avrei trovato una disperazione incredibile, una sorta di fiaba moderna di un brutto anatroccolo che finisce senza splendidi cigni ammirati da tutto il popolo del bosco. Così non è stato e, pur non sapendo dirvi se sia un bene o un male, ciò che vi garantisco è che la lettura di questa opera non vi deluderà. Il libro della Veladiano si legge tutto d'un fiato vivendo la disperazione della giovane e bruttissima protagonista, soffrendo dei silenzi della madre e gioendo per le piccole e rare vittorie della bambina che, crescendo, batte i pregiudizi che la circondano esternando la propria arte musicale, un dono di natura che , quasi come ricompensa, le è stato fatto dopo il torto di un aspetto fisico drammaticamente inaffrontabile. Tutto questo senza che il finale debba essere necessariamente lieto, privo di imprevisti e di quelle storture che la vita dona ogni giorno ad ognuno di noi.
La storia, la fiaba un po' scura della Veladiano, si snoda sì attraverso la sofferenza e la scoperta di parti della esistenza della protagonista assai tragiche e drammatiche, ma lo fa passando spesso per una scura ironia, dando forma a personaggi che vivono tra il paradosso e l'eccesso, tra il realismo ed il sogno, creando atmosfere tristi che non massacrano il lettore e, anzi, lasciano spazio a qualche sorriso qua e là, come a voler prendere per forza la vita così com'è, come ci è stata data, sempre in cerca di un contatto, di un amore e della nostra qualità migliore, se mai riusciremo a trovarla davvero. E di un sorriso, appunto. Una scrittura efficace e sincera, di alto livello, per un romanzo breve che, come ho scritto su aNobii, aldilà di ogni battuta scontata, è davvero essenziale per la narrativa italiana di oggi. La vita accanto è una storia triste e realistica, un omaggio alla vita nella sua essenza e un punto di vista sul pregiudizio e sul mondo delle apparenze, una storia breve, una favola, nella quale chiunque può ritrovare un pezzo del mondo in cui vive e cercare un proprio significato rifuggendo magari dentro le tante morali che ne potrebbero uscire. Strappando dolcezza e sorrisi, anche quando il brutto anatroccolo rimane tale e i bei cigni esistono solo nelle favole degli altri.

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