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Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e che non è mai finito!)

Creato il 25 luglio 2014 da Babol81
Qualche settimana fa sono stata contattata da La firma cangiante che mi ha chiesto di dare il mio contributo ad un post nostalgico creato dal blog Prima o poi. L'idea, e qui copio pedissequamente la presentazione de La firma, è "quella di recuperare quei fumetti, non necessariamente i primissimi, che ti han fatto diventare fumetto dipendente ancora oggi, quelli che ti hanno colpito e segnato, quelli che ancora ricordi e che vorresti ancora oggi tenere in mano". Ecco quindi il mio elenco, che sicuramente farà storcere il naso a più di un appassionato ma tant'è! ENJOY!
Le storie a bivi di Topolino
Come quasi tutti i bimbi che oggi hanno una trentina d'anni, il primo approccio col fumetto è arrivato grazie a Topolino, all'epoca coadiuvato da un Maurizio Nichetti in gran spolvero e dalla trasmissione Pista!. Purtroppo non ricordo delle storie specifiche (sicuramente le mie preferite prevedevano la presenza di Paperone o della macchina del tempo di Marlin e Zapotek!) ma quelle che vorrei rileggere a tutti i costi sono quelle cosiddette "a bivi", dove si potevano creare diverse trame e svariati finali!
Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e che non è mai finito!)
Il Corriere dei Piccoli/Corrierino
Assieme a Topolino, immancabile in casa Bolla. Ovviamente ero una nerd snob già allora e mi facevano cordialmente SCHIFO i fumetti tratti dagli anime, quelli che aggiungevano i baloons ai fermo immagine, per capirci. Adoravo però i Ronfi, i Cuccioli, la Stefi, Sara dai capelli blu, il Conte Dacula (le storie tratte dai volumi USA, ovviamente, ché quelle disegnate da "artisti" nostrani erano imbarazzanti) e, soprattutto, il fantastico Zap! di Roberto Luciani, che a mio avviso dovrebbe venire ristampato da qualche santa casa editrice in volumetto e diffuso a tutte le nuove generazioni perché era a dir poco geniale.

Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e che non è mai finito!)

L'immagine, unica disponibile in rete, l'ho trovata QUI

Il Giornalino
Il Giornalino era un giornale per beghine ma aveva alcuni fumetti che lévati ed è per questo che recuperavo gli arretrati dai miei cugini. Il primo, ovviamente, era Coccobill del grande Jacovitti, spesso accompagnato da Zorry Kid, che mi facevano piegare in due dalle risate. Poi, c'erano Pinky il coniglio rosa e Vita da cani, quest'ultimo scritto nientemeno che da Sclavi. Senza contare il mio amato Lucky Luke, Asterix e altri fumetti vari ed eventuali assai pregevoli (assieme ad illeggibili camurrìe che hanno segnato la mia infanzia come Nicoletta o Mitty. Orrore.)
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Alan Ford n.53: Arsenico Lupon, assai galante e molto ladron
Il mio amore per Alan Ford e il gruppo TNT nasce con questa storia, letta durante una vacanza in Trentino assieme ai cugini più grandi. Le matte risate, i personaggi assurdi, il linguaggio aulico di Max Bunker mi hanno conquistata alla prima lettura e, ovviamente, appena ho avuto mezzi e soldini ho recuperato tutte le avventure del gruppo scritte e disegnate dal dinamico duo Magnus e Bunker. Giornalini fragilini che ormai non riesco nemmeno più ad aprire per paura di distruggerli com'è successo con lo storico TNT Gold (rubato a mio cugino!) che conteneva Una trappola per il gruppo TNT, Vuoi venire in crociera con me..? e Salvateci per favore grazie, che ho dai tempi delle superiori e che ormai sta in piedi per miracolo!
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Dylan Dog n.27: Ti ho visto morire
Il mio primo Dylan Dog, acquistato durante una vacanza in Val D'Aosta ai tempi delle medie. Ricordo ancora il finale, con quelle maledette forbici conficcate in bocca... "Ghraghreghri..." AARGH!! Ovviamente, è stato amore a prima vista, che era già scoccato sempre grazie al cugino più grande, a cui avevo sicuramente scroccato Gente che scompare, con Hamlin e il maledetto Safarà!
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L'epoca d'oro di Flash Gordon n.7
Almeno, spero sia questo il numero. Mi guarda dalla scrivania da almeno un anno, ancora fasciato, non ho il coraggio di aprirlo per paura di avere sbagliato uscita. Rammento infatti, da piccolissima, di essermi persa per mesi nelle per me incomprensibili avventure di questo biondone circondato da donnine, che cercava di fuggire dal pianeta Mongo (?) in sella a dei grifoni. Pur non capendo una mazza della trama adoravo i disegni e avrei dato l'anima per riuscire a disegnare quelle eleganti signore dai tratti finissimi. Sulla copertina di questo albo i grifoni ci sono ma ho davvero paura ad aprirlo, non sopporterei il diludendo.
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Wolverine n.52
Sempre ai tempi delle medie passava in TV la serie Insuperabili X-Men. La Bolla si innamora (ovviamente!) di Wolverine e quando vede nell'edicola accanto alla spiaggia un intero albo a lui dedicato lo acquista... rimanendoci di tolla: "Questo non è il Wolverine del cartone animato! Perché c'è solo UNA storia di Wolverine? Chi è tutta sta gente? Non ci capisco una mazza!" Effettivamente, in quell'albo, che raccontava di come Logan si fosse vendicato di Matsu'o Tsurayaba dopo la morte dell'amata Mariko, c'era davvero poco del piattume infantile della serie televisiva e pochissimi X-Men, visto che il resto era occupato dalle a me sconosciute Excalibur ed Alpha Flight. Tuttavia, quella versione "adulta" di Wolverine mi aveva talmente intrippata che ho continuato ad acquistare la serie per anni, innamorandomi ovviamente anche della Excalibur di Alan Davis (Alpha Flight invece era illeggibile. Ugh.)
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Execuzione
La fregatura dell'acquistare UNA sola serie mutante è che, prima o poi, arriva l'inevitabile crossover che ti costringerà a comprarle TUTTE. Era successo a me con la saga The Xcutioner's Song (in italiano Execuzione, appunto) che mi aveva letteralmente spalancato le porte del mondo mutante e di albi come la defunta X-Force, X-Men Deluxe e X-Men, costringendomi ad appassionarmi follemente al loro complicatissimo universo, che seguo ancora adesso.
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Proteggi la mia Terra
Il mio primo manga "serio", letto ai tempi delle superiori. Non finirò mai di ringraziare Christian, che me lo prestò prima di partire per lo scambio in Danimarca e che poi mi regalò i primi due numeri, perché da allora non ho mai più letto nulla di altrettanto commovente, delicato ed avvincente. Purtroppo il recente seguito La luce della luna, scritto e disegnato sempre da Saki Hiwatari, non è nemmeno lontanamente parente.
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Angel Sanctuary
Il capolavoro, per quanto ingenuo e "modaiolo", della mangaka Kaori Yuki, che non ha mai perso un colpo per tutta la durata della serie. Questa cupissima storia di angeli e demoni mi aveva presa talmente tanto da avermi costretta a creare uno schema, mensilmente aggiornato, di tutte le gerarchie celesti. Ogni tanto lo rileggo ed è sempre appassionante.
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Nana
No, di Nana non voglio parlare o comincio a piangere e non la smetto più. La più bella opera di Ai Yazawa, incredibilmente umana e dolorosa, fatalmente interrotta proprio sul più bello (o sul più brutto, dipende dai punti di vista). Vivo sperando che la sensei si rimetta e lo concluda, così da poterlo rileggere tutto d'un fiato e tornare ad emozionarmi con Nana e Hachi.
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Preacher
Il chiodo fisso durante la mia permanenza in Australia e la dimostrazione di quanto può essere subdolo ed ingiusto il panorama fumettistico italiano, dove le serie più belle possono arrivare in edicola per uno, due numeri in formato economico... e poi interrompersi senza un perché. Costringendo le lettrici in astinenza a riempire uno zaino con sette enormi volumi in lingua inglese più un artbook, come se non avessero già abbastanza roba da portarsi a casa dopo 9 mesi in terra straniera. Jayses!, come direbbe Cassidy!
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