Magazine Diario personale

Una volta, al cinema

Creato il 31 marzo 2015 da Nicoletta Frasca @Monticiana

place_5548Un paio di mesi fa, incoraggiata e spinta come se si fosse trattato di qualcosa di terrificante, decisi di andare al cinema. Qui in Bulgaria non sempre traducono i film e se Buona Sorte vuole che proiettino in una lingua originale a te familiare, un film che quasi quasi potrebbe piacerti, ti precipiti a vederlo! Non ero mai andata da sola al cinema, ma gli incastri familiari erano così equilibrati che evitai di coinvolgere amiche per non incappare in un qualsiasi tipo di interferenza. 

Vado! (“certo che da sola…”). Cinema City si trova all’ultimo piano del centro commerciale più bello della città (“dai, salgo su a vedere come funziona, al massimo guardo un paio di vetrine e torno a casa”). Le scale mobili funzionano e la bigliettaia parla in inglese (“oh no..avrà capito che voglio vedere quello in inglese?”). E’ gentile e mi aiuta a scegliere il posto sul suo pc (“dove sarà la sala..con questa musica non sento …cosa mi avrà detto…”) Mi consegna il biglietto. (“ok. Li chiamo? Siamo già accordati per il dopo… se chiamo si preoccupano…uff”). Con quel cartoncino rettangolare in mano mi sembrava di aver scartato una tavoletta di cioccolato ed aver trovato al suo interno l’invito di Willy Wonka. (dai, un messaggino – ok-arrivata-a-dopo-baci – prima di perdere il campo”). Una piccola confezione di pop corn appena scoppiati, per estetica più che per gola, (scusi, la sala 6?) ed eccomi là: quarta fila centrale.
Io e il maxi schermo come nel migliore dei film! (“bello rivederti!”)

Popcorn-Time

Si trattava di un musical, proverò a raccontarvelo in seguito. 2 ore di puro intrattenimento audiovisivo possono rigenerarti. svuotarti la mente e liberarti da tutte quelle piccole tensioni quotidiane che tutti noi accumuliamo volenti o nolenti nel tempo. Per me, meglio di una spa.

Segui la trama, ascolti la colonna sonora, ti abbandoni agli eventi ed inizi a parteggiare per uno dei protagonisti seguendo quel ritmo crescente che ti accompagna lungo il tragitto e ti fa accomodare sulla scena finale in caduta morbida.
Il finale: quel momento magico in cui finalmente si rivelano le sensazioni e le emozioni che iniziasti a cercare curiosamente da quando vedesti per la prima volta la locandina, per caso, ad un semaforo qualunque.Piaceri o dispiaceri che non ti sarà concesso conoscere fino ad allora ma che porterai con te per il tempo a venire. Mi piacque molto. Il film, La circostanza di trovarmi lì da sola, con i miei pop corn e le mie considerazioni romantiche post-adolescenziali a briglia sciolta, mentre da qualche parte in città proiettavano dello sport.

Non ne sentivo il bisogno, ma mi è piaciuto! Un altro colpetto di coda ad uno degli innumerevoli ingiustificati freni che mi sono sempre auto-imposta. Il brivido di avere infranto una mia regola fine a se stessa che, starete pensando… perché?!
Voi invece siete mai stati al cinema da soli? Ma soprattutto, avete mai imposto delle regole a voi stessi? E poi le avete rispettate? Io vado in giro con un intero common-law, ma sto cercando di semplificare qui e là, dove posso!

Dai, ciao a presto! E se riesco vi racconto del film, in Italia uscirà a giorni!
Come sempre, la vita è un’estate.

(immagini in questo post sono prese dal web)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog