Magazine Diario personale

Unanimità

Creato il 16 marzo 2015 da Povna @povna

La ‘povna, di passaggio rapido a un computer tra la giornata di ordinaria scolastica e i pagellini con ricevimento genitori delle Giovani Marmotte, non ha molto tempo per scrivere. Ci tiene però a contribuire all’iniziativa collaterale lanciata da Iome in margine al Cita-un-libro di questa settimana con un post brevissimo.
Ricevimenti, appunto, come sempre. Anche se questa volta, per fortuna, c’è stato un cambiamento: vale a dire che i suoi vicepresidi si sono ricordati della nota di lavoro che lei aveva segnalato a inizio anno: “Non mettete, per favore, nessun altro consiglio di classe nel turno dopo quello dei Marmottini, non ha senso: già loro sono tantissimi, e poi i loro genitori sono attivi, partecipanti, vengono tutti. Considerate per me coordinatrice un tempo doppio, ché, per parlare con tutti, sicuramente ci vuole”. E così è stato. Dopo la parte dedicata a loro professori, dunque, e quella alla discussione (sempre piena di stimoli) coi rappresentanti di classe, si sono aperte le porte dei ricevimenti. E la ‘povna, pagellini alla mano, si è disposta a parlare e ad ascoltare. Ha finito nel tempo in cui gli altri avevano consumato due consigli di classe. E, così come da programma, sono venuti tutti. La mamma di Gringo era accompagnata dall’altra figlia grande, “per farmi da bastone, professoressa”, perché si è fatta una microfrattura al coccige, “ma senza venire a parlare con voi non ci potevo stare”. La mamma di Ahmed era con il figlio, “così lui traduce, e io capisco bene tutto”; la mamma di Armadietto è venuta, come annunciato, in ritardo (“sono potuta uscire da lavoro solo adesso”) e anche la mamma di Jim Hawkins (“avevo scuola finora al terzo circolo”), la mamma di Faline verrà domani, al turno degli Extraterrestri (“perché oggi, lo sa, lavora nella città della stazione nota, non fa in tempo”), per Colin la ‘povna e Bettina avevano parlato con le assistenti sociali la settimana scorsa. Gli altri erano tutti presenti all’ora loro.
E la ‘povna pensa, una volta di più, che poi non c’è da stupirsi che questa classe sia educatissima, giudiziosa, strana, pur nei fumi della loro doverosa adolescenza; e che con loro si facciamo un sacco di progetti; e che per la gita in Appennino (che è strana come loro, di memoria e autocoscienza) abbiano raggiunto quasi l’unanimità assoluta; e che tutto, insomma, scorra così come deve essere. Perché, nonostante i tagli, le riforme, la fatica, la mancanza endemica di carta igienica, la scuola, che è pubblica, e di tutti, e forma cittadini che dovranno fare la loro strada di collaborazione al mondo, funziona bene, quando si rema tutti insieme, con fiducia, serietà e collaborazione, lavorando; e soprattutto con tanta voglia, consapevole, di partecipare.


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