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Undicesimo: non domandare

Creato il 22 ottobre 2010 da Eno

Undicesimo: non domandare

E mentre da una parte il dibattito su ciò che sta accadendo in Rai si fa sempre più scottante, mentre, come dice Saviano, nel tentativo di giustificare un boicottaggio è in atto un palese atto di diffamazione che porta taluni (vedi il direttore della Rai, vedi certi giornalisti impaludati) a sbandierare ai quattro venti i compensi di questo e quell’artista/conduttore/scrittore mal digeriti da una certa parte politica, e mentre (non c’è) Paragone dagli schermi di Annozero piagnucola in diretta per i “miserrimi” 1000 euro che si becca per ogni puntata dello trash-show che conduce, omettendo però di dire che dalla Rai riceve pure uno stipendio (di quanto non si sa, e magari sarebbe il caso), ecco, premesso tutto questo, il presidente del consiglio se ne viene fuori con la malsana idea di trascinare in tribunale Report/Rai/Gabanelli & c., chiedendo i danni per essere stato, a suo avviso, diffamato, mentre nella realtà non gli sono state poste che due semplici domande a cui, considerato il suo ruolo istituzionale, sarebbe tenuto a rispondere ma, com’è prevedibile, non risponderà mai.
L’anomalia di un’azione come questa dovrebbe essere chiara anche ai polli. Il fatto che l’uomo più potente e “scudato” del Paese decida di trascinare in tribunale un giornalista (e un editore) che gli pone delle domande, oltre a dimostrare che ci troviamo di fronte a un enorme problema di sbilanciamento delle parti, evidenzia un atto intimidatorio nei confronti di chi osa chiedere chiarimenti o mette in luce fatti che possono ingenerare dubbi nella pubblica opinione, con l’evidente scopo di mettere a tacere quella parte dell’informazione ritenuta “scomoda”.
Ricevuta la notizia, Milena Gabanelli ha giustamente commentato: «Se il premier si ritiene diffamato, è un suo diritto intraprendere tutte le azioni che crede. Noi ci difenderemo nelle sedi competenti», e ha aggiunto che la differenza «tra me e lui, è che se io mi sento diffamata non posso portarlo in tribunale, mentre lui lo può fare con me».
Arrivederci alla prossima puntata.

Vedi anche le riflessioni di Barabba Marlin: >>qui <<


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