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Unità nella diversità, visioni di Cina

Creato il 31 ottobre 2014 da Pietro Acquistapace
Naxi_Musicians_I

Musicisti dell’etnia Naxi

Ci sono casi in cui lo studio della storia rimette drasticamente in dicussione le certezze acquisite, dove ci si accorge che la conoscenza a volte non è che un “paradigma”, per usare una terminologia rubata alla filosofia della scienza. Così è per lo studio del gigante cinese, vero e proprio colosso in apparenza monolitico, ma solo in apparenza. Ritenere la Cina un blocco granitico che avanza compatto un po’ ovunque nel mondo, è interesse sia dei fautori del governo cinese che dei suoi detrattori. Lo studio della Storia dovrebbe servire proprio allo smantellamento delle citate certezze, primo passo verso una forma mentis che permetta di accogliere il diverso e rielabolarlo, evitando chiusure e pregiudizi.

Un libro che, seppur viziato proprio da un’eccessiva sicurezza, risulta di estremo interese è: Cina, una storia millenaria, di Kai Vogelsang. L’opera rappresenta una piacevole eccezione nel panorama editoriale italiano, almeno per quello che riguarda la saggistica, essendo stato tradotto nella nostra lingua prima che in inglese. Vale la pena ricordare come in Italia un lettore che abbia voglia di approfondire tematiche non di largo consumo, sia praticamente obbligato ad imparare la lingua inglese. Tuttavia resta il sospetto che la traduzione sia stata favorita da quelle che sembrano essere le idee di Vogelsang.

L’autore ha infatti un chiaro intento polemico, decisamente il lato meno avvincente del libro. La tesi di fondo ritiene il goveno cinese l’espressione un regime che cerca di annullare le diversità presenti nella popolazione dell’intera Cina attraverso una costante “hanizzazione”, ossia una politica che favorisce l’etnia maggioritaria. Una volta capito questo vale la pena leggere questo libro, dato che l’autore, di sicuro un grande esperto della materia, fornisce un gran numero di aneddoti e rilegge la storia cinese da una prospettiva insolita che ne mette in risalto la complessità. In più numerose schede permettono di appronfondire singoli temi, spesso legati alla vita quotidiana.

La scoperta della storia antica cinese è una vera e propria discesa in una terra di lotte, moltitudini ed equilibri che si spezzano o si rafforzano a seconda del momento storico. La Cina diventa un vero e proprio laboratorio multiculturale dove popolazioni diverse si amalgamano o si respingono, mentre le dinastie regnanti nascono, combattono e decadono. Un filo rosso, la pretesa di avere il mandato del cielo, unisce la sequela dei governanti di quella che diventerà  la Cina. Non si potrebbe capire nemmeno la Cina di oggi senza tenere presente questo particolare aspetto culturale. Una storia millenaria ricca di fascino e decisamente poco conosciuta, davvero un andare oltre l’immagine stereotipata della Cina.

Altro libro interessante per addentrarsi nella Cina antica, tra rivolte contadine ed imponenti dinastie, è Storia dell’antica Cina, scritto da J.A.G. Roberts. Questo saggio parte dalla premessa opposta rispetto a  quello visto in precedenza, qui l’autore fornisce un veloce confronto sulle varie modalità con cui l’Occidente si è rivolto alla Cina e sui modelli di volta in volta usati per rappresentare la storia cinese. Tuttavia alla parte storiografica viene dedicata solo una veloce introduzione, il resto del volume ci porta tra gli Zhong ed i Tang, negli Stati Combattenti e nel regno di Nanzhao, finendo il viaggio con la dinastia Qing. Se non si tratta di un tomo dalle dimensioni enciclopediche, di certo si tratta di un buon punto di partenza, anche grazie alla ricca bibliografia.

In conclusione possiamo dire che affrontare la storia della Cina, significa vagliare criticamente tutto quello che su questo paese ci viene propinato spesso non in buona fede, ben sapendo tuttavia che la vastità del soggetto significa un numero immenso di storie da scoprire. Ognuno potrà trovare qualcosa per amare questo immenso paese, complessità e contraddizioni comprese.

Fonte immagine Wikicommon


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