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Uno spread grazie, e due patatine

Creato il 12 luglio 2011 da Marioplanino
E' magnifico l'effetto che può fare uno spread a cena. Roba da far impallidire mia nonna, che abituata al solito giro di mignotte da tg della sera si ritrova coi fantasmi dei tedeschi che ci bombardano di Bot. Un casino mediatico, sta crisi finanziaria. In pochi, pochissimi ci capiscono davvero qualcosa. Ma il senso generale dell'emergenza, quello è chiaro a tutti. Fa persino più titoli dell'ondata di caldo, e dei vecchi e bambini che devono bere, e degli stranieri coi piedi nelle fontane, e dei consigli del nutrizionista (l'anguria, abbuffatevi d'anguria!). Ci piacciono tanto queste calamità sovrannaturali, ci stringiamo a coorte mai pronti alla morte, ma ne usciamo vivi ed arrangiati. Perciò la manovra che faceva schifo a tutti ora piace a tutti. E Pd, e Idv, e Udc, e Terzo Polo (mi manca Vendola, che fa Vendola?) ora sono dalla parte del governo: da approvare subito, cazzarola, entro domenica, manco al mare andiamo. Che non vuoi mica finire come la Grecia. Al bar è un mantra, la Grecia. Un posto dove si sta di merda, è l'opinione della casalinga di Voghera. Perché poi? Boh! Ma chissene, il punto è un altro: la Borsa crolla, e il messaggio arriva a destinazione subliminale, sotto pelle, raso timpano: ci attaccano, ci attaccano i mercati. Tremonti lascia Bruxelles al grido di "vado a chiudere il Bilancio", come faremmo noi se avessimo lasciato il gas aperto. Qua esplode tutto. Fino alla prossima puttana di Berlusconi. Che, a proposito, tace. E acconsente, mi sa.

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