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#UnViaggioVintage (La mia terza volta a Londra)

Creato il 06 marzo 2015 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Tra poco più di una settimana farò il mio ingresso negli "-anta", quale momento più adatto dunque per andare a rispolverare i momenti in cui ero un viaggiatore alle prime armi (ma con i capelli mooolto lunghi...però devo dire che anche se ora sono corti e con svariate inserzioni di bianco ce li ho ancora tutti) e proporli qui sul mio blog. A onor del vero tutte queste partenze per i primi anni hanno coinvolto prevalentemente la stessa Londra, nella quale sono tornato almeno un'altra dozzina di volte in seguito, la prima meno di due mesi dopo per il capodanno e un'altra per un soggiorno di circa due mesi e mezzo lavorando come chef in un ristorante spagnolo di Ora, ripensando a quel viaggio per poterne scrivere qui, mi si allarga un sorriso spontaneo e mi si affolla la testa di pensieri e considerazioni perché se è vero che, capelli a parte, io non sono poi cambiato di molto (alla fine ero già adulto, avevo 25 anni, e poi c'è da dire che mi "conservo" piuttosto bene sia come aspetto che nello spirito, che proprio non è cambiato affatto da allora), è impressionante constatare quante cose si sono evolute in 15 anni e come è cambiato il modo di viaggiare: nel 2000 l'Euro non c'era, e con le vecchie lire i prezzi in UK erano per noi molto più alti che adesso (la birra costava circa come adesso, circa 3,5 sterline a pinta, più di 10000 lire mentre ora sono poco più di 4 euro); non esisteva la In quella che fu la mia prima volta a Londra da adulto (c'ero stato altre due volte da ragazzino in camper con la famiglia) battei molto poco i classici luoghi turistici,
Nell'autunno del 2000 stavo per finire il mio servizio civile di leva (fatto con il WWF, nonostante potessi rinviarlo ancora per via dell'università, che era comunque in fase abbastanza avanzata...e nel 2000 la triennale non esisteva ancora) e avendo dei giorni liberi e una grande voglia di staccare la spina decisi di andare a trovare due miei amici fraterni che circa un anno prima si erano trasferiti a Londra in cerca di lavoro e fortuna (nessuno dei due è poi tornato in Italia, uno è ancora là e ha messo su famiglia, l'altro ha pensato bene di andarsene da quella città fredda e piovosa e si è stabilito definitivamente in Costa del Sol).
Al tempo ancora non lo sapevo ma quel viaggio fu forse il vero inizio della mia storia di viaggiatore solitario giramondo, anche se in effetti non fu la prima volta che partii da solo per andare a raggiungere qualcuno all'estero né tanto meno il mio primo viaggio senza i genitori (con cui ho girato tutta l'Europa in camper da quando ero bambino piccolo fino all'adolescenza avanzata), perché diede il via a una lunghissima serie di partenze più o meno regolari che risulta ancora ininterrotta.
Canary Wharf, e la succitata Costa del Sol, Nerja in particolare, dove pure sono stato una marea di volte.
Ryanair (sono andato su con una delle prime compagnie low cost, la Go Fly, che poi diventò l'odierna Easyjet); non c'erano le fotocamere digitali e i telefonini erano i classici "citofoni" grandi e massicci; non c'erano Facebook e gli altri social network (internet però già era abbastanza comune); non c'erano i lettori mp3 (avevo un lettore cd portatile e un raccoglitore di cd per avere un po' di musica da ascoltare in viaggio, ma almeno non stavo più con il walkman a casette).
Camden Town e Covent Garden a parte, ma mi ritrovai proiettato nella realtà della gente che lì ci vive e lavora, esplorando la zona nord di Wood Green e Turnpike Lane, dove alloggiavo ospite di uno dei miei amici, finendo anche per andare a visitare l' Alexandra Palace, e quella orientale da Limehouse (dove viveva l'altro amico con l'allora fidanzata, un'altra amica dei castelli Romani) a Canary Wharf, che sarebbe stata poi la vera costante dei miei soggiorni successivi, fino a Greenwich e al suo splendido parco (d'altronde stavo sulla via della laurea in astrofisica, e l'osservatorio astronomico che segna il passaggio del meridiano zero era un must per me).
Fu quella anche la volta dove scoprii la zona dei di Santa Caterina, che ancora oggi è uno dei miei posti preferiti nella capitale britannica e, tra i tanti parchi che caratterizzano la grande metropoli, invece di girare quelli più celebrati, mi ritrovai a conoscere Holland Park e il suo giardino giapponese, che insieme a quello già citato di e ad Hampstead Heath (che avrei scoperto solo molto tempo dopo ma che è il mio preferito in assoluto...la terza dimensione a Londra, quando c'è, assume davvero un'importanza fondamentale), formano il mio trio verde delle meraviglie.

Il bello di quella settimana furono però soprattutto le "gite" fuori città. La mattina dopo il mio arrivo nella terra di Albione infatti, io e i miei due amici ci dirigemmo subito alla stazione di Durante il pranzo nel classico pub, davanti alla mia prima In effetti di ricordi puramente culturali riguardanti il famoso sito e la bellissima cittadina ne ho ben pochi, e al momento non saprei dare nessun consiglio a chi voglia intraprendere lo stesso percorso, ma ricordo benissimo il mio amico che faceva giochi di giocoleria con le audioguide a Qualche giorno dopo invece ce ne andammo a Fu un viaggio che ricordo sempre con grande piacere, fu l'inizio di un modo diverso di viaggiare, vivendo il più possibile i luoghi e le situazioni che mi trovavo ad affrontare, fu forse il mio vero spartiacque tra essere turista e essere viaggiatore...e fu anche l'unica volta in vita mia che ho perso l'aereo: per andare a
Paddington decisi a prendere il primo treno disponibile per una due giorni da raminghi, ritrovandoci così all'ora di pranzo nella ridente cittadina di Andover, che, nonostante l'aria da graziosa cittadina inglese di campagna, non offriva però molte attrattive. cottage pie, valutando la situazione e constatando la breve distanza da percorrere, decidemmo quindi di proseguire per Salisbury e approfittarne per visitare Stonehenge e i giapponesi che fotografavano lui invece dei pietroni, ricordo che a Salisbury non si può bere alcolici per strada ma solo nei pub, ricordo come rimanemmo sorpresi dall'altissima percentuale di ragazze graziosissime che giravano per le vie della cittadina (le inglesi non sono particolarmente famose per la loro bellezza...che Cambridge, uno dei miei amici doveva lavorare, così ci accompagnò un altro amico, sempre originario dei Castelli Romani, che viveva nella casa dove ero ospite. Quella fu solo una gita giornaliera, ma i ricordi comunque sono dello stesso registro della precedente; in particolare ricordo, più che la visita ai vari college, la visita ai pub alla ricerca di un irish coffee e la nostra totale imperizia nel condurre le barche sul fiume Cam con la pertica che uno di noi (ricordo che non sono stato io!) piantò sul fondo lasciandola incastrata e lasciandoci senza mezzo per manovrare, fortuna che un'altra barca la recuperò e ce la venne a riportare. Salisbury sia un posto privilegiato?), ricordo il b&b dove alloggiavamo che aveva un bar al piano terra e che il proprietario alle 11 si chiuse dentro con noi continuando a bere, e a farci bere, chiacchierando (delle ragazze di Salisbury ovviamente, prendi 4 uomini ubriachi...molto ubriachi...e vedrai che gli argomenti di conversazione sono decisamente pochi) e alla fine facendoci pagare una sciocchezza. Stansted per imbarcarmi sull'aereo del ritorno dovevo prendere il treno alla stazione di Tottenham Hale, e alla biglietteria l'impiegato disse di affrettarsi perché il treno sarebbe passato solo due minuti dopo; e infatti due minuti dopo passò il treno e io salii, ma dopo pochissimo mi chiamò il mio amico (che era venuto ad accompagnarmi in stazione) sul cellulare dicendomi di scendere appena possibile e di prendere il treno successivo che era passato appena un minuto dopo ed era quello giusto. Fu così che scesi alla prima fermata ritrovandomi in mezzo al nulla, in una stazioncina di campagna sconosciuta dove non fermava nessun altro treno e ci rimasi bloccato per oltre un'ora prima che se ne fermasse un altro, che mi portò ad un'altra stazione più grande dove poi presi la coincidenza per Stansted arrivando a destinazione solo 5 minuti dopo che il gate era stato chiuso. Stonehenge (che io avevo visto solo da bambino e i miei due amici mai), che è raggiungibile dalla cittadina con dei comodi minibus.
Dovetti quindi fermarmi un'altra notte a Turnpike Lane e ripartire il mattino dopo prestissimo. Forse, oltre ai grandi divertimenti e alle situazioni comiche e/o surreali che capita di vivere in viaggio, sono proprio le disavventure a lasciarti i ricordi più vividi.



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