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Uomini al bar

Da Desian
Stasera, io e l'uomo piccolo seduti al tavolo di un locale. Uno di quelli dove, dopo una certa ora, si radunano orde di adolescenti con gli ormoni in orbita.
Ci siamo sentiti, almeno io, davvero "in".
L'uomo piccolo sgranocchiava patatine da un sacchetto prima di entrare in piscina (chissà cosa ne penserà la profe...), il sottoscritto sorseggiava acqua. Via, anche un caffè.
Una semplice domanda, spesso elusa dalla noia ("come è andata oggi a scuola?"), ha scatenato invece un racconto appassionato e pieno di dettagli.
Anche l'uomo piccolo cresce, sale la strada che lo porta un po' più lontano di ieri. Le parole scelte con cura, le osservazioni sui comportamenti di una nuova supplente, l'emozione per il saluto di un amico che fino al giorno prima nemmeno lo guardava, l'orgoglio di aver portato in classe "quel libro sui dinosauri che abbiamo guardato tutto il giorno". La maestra era contenta, dice l'uomo piccolo, e lui gongola. Nella certezza di aver trovato un centro.
Con quella zazzera esagerata, con ciocche che vanno in ogni dove, sembra un ragazzino più grande della sua età. Un piccolo uomo.
Appunto.
Un uomo piccolo. E davvero divertente.

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