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Uomini e Donne…e stereotipi sessisti!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ho recentemente iniziato a monitorare la popolarissima trasmissione ‘uomini e donne’, contenitore televisivo pomeridiano condotto da Maria deFilippi. Nato come talk show incentrato su tematiche giovanili, dal 1996 ha gradualmente mutato formato fino a trasformarsi nel programma che tutti conosciamo. Il successo della trasmissione è stato tale che il neologismo ‘tronista’, coniato dagli autori per definire i personaggi che si alternano su una seduta simile a un trono per essere corteggiati da ragazze o ragazzi che cercheranno di conquistarl*  con la loro bellezza o spigliatezza, è stato ufficialmente inserito nel dizionario Zingarelli nel 2009.

Questo programma veicola una quantità a dir poco allucinante di stereotipi sessisti, e la cosa è tanto più preoccupante data la fascia oraria in cui va in onda, la 14.45-16.15, dove davanti al televisore siedono per lo più adolescenti rientrati da poco da scuola, che scelgono di svagarsi per qualche ora davanti alla tv prima di tuffarsi di nuovo nei libri. L’adolescenza è una fase della crescita molto delicata, nella quale il cervello umano è paragonabile a una spugna, che assorbe al massimo tutte le informazioni provenienti dall’ambiente esterno. Tuttavia si tratta di una fase in cui il sistema nervoso è ancora in crescita e, proprio per questo, modelli comportamentali introiettati in questi anni sono più difficili da scardinare, una volta diventati adulti.

Uomini e Donne…e stereotipi sessisti!

Nella puntata del 10 gennaio u.s. è stato trasmesso l’abbandono del ‘trono’ da parte di un giovane uomo, che asseriva di aver trovato l’Amore al di fuori dello studio televisivo e di non vedere quindi più la necessità di proseguire con la registrazione del programma. Grande agitazione in sala. Se il poveretto si è innamorato di una ragazza che non appartiene al ristretto gruppo delle sue ‘corteggiatrici’ (=il suo piccolo harem) significa che ha intrattenuto rapporti con altre donne al di fuori delle telecamere. Per chi non lo sapesse, questo comportamento equivale più o meno a un insulto personale grave diretto contro la conduttrice del programma, e infatti dopo l’annuncio dell’abbandono si scatena la bagarre. Karina Cascella, una degli ‘opinionisti’ della trasmissione, già tristemente citata nel documentario della Zanardo, al minuto 6.30 scaglia contro il tronista ingrato la seguente intimazione: ‘se sei uomo, rientra in studio e vieni a darci le spiegazioni’. Ho sperato fino all’ultimo che con ‘uomo’ intendesse riferirsi all’umanità intera: se sei un essere umano adulto, consapevole delle conseguenze delle tue azioni, rientra in studio e assumitene le responsabilità. E invece no. Ovviamente. Perché la convinzione che uomini e donne abbiano ruoli e caratteristiche intrinsecamente diverse è parte integrante delle filosofia su cui si regge tutto il programma. Non sono ammesse condotte che si discostano dai rigidi schemi che definiscono i comportamenti considerati ‘tipici’ dei due generi. Infatti, al minuto 7.10, è ancora Karina a scagliarsi contro un’altra opinionista del programma: ‘Tina, tu sei una donna e non devi alzare le mani’.
Già, perché le donne sono NATURALMENTE remissive e dolci, e rifiutano la violenza in quanto estranea al loro essere più profondo. Violenza, prevaricazione e aggressività sono cose da maschi. Le donne sono buone al massimo a fare da crocerossine e/o angeli consolatori al termine di un duello all’ultimo sangue. Rigorosamente fra uomini.

NB: la presente non vuole essere un attacco nei confronti della Cascella -so benissimo che in trasmissioni come “Uomini e Donne” nulla è lasciato al caso- quanto una riflessione sulla potenza destruente degli sterotipi sessisti veicolati dalla tv, che impediscono lo sviluppo di una personalità articolata relegando il nostro Io all’interno di rigidi schemi comportamentali omologati.



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