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Urban MdT Triathlon...ecco com'è andata

Da Motociclistidatavola
I grandi campioni del triathlon sanno che per vincere bisogna saper aspettare, bisogna capire quale sia il guizzo vincente e, soprattutto, devono essere perfetti nei loro gesti, risparmiare fatiche. Sanno che è facile ci siano singole prove impressionanti ma sanno che la costanza nelle tre discipline porta alla vittoria.
La prima edizione dell' Urban MdT Triathlon ha perfettamente rispettato questo insegnamento.
Abbiamo avuto prestazioni singole incredibili, sforzi al limite dell'umano, atleti capaci di spostare i propri limiti un po' più in là. Ma alla fine, i veri contender sono stati coloro che hanno saputo guardare soprattutto alla propria performance, ascoltando il proprio corpo, capendo quando cacciare la zampata. Vincere l'Urban MdT Triathlon è soprattutto vincere contro se stessi.
Le discipline erano tre, vediamo cosa è accaduto.
La prima frazione di moto ha visto un sostanziale equilibrio, tutti impegnati a studiare gli avversari, nessun guizzo, nessun abboccamento. Il solo Jarama si è messo in luce per aver guidato il gruppo quando la strada era smarrita.
La gara entra nel vivo con i panini di Adone. E qui qualcuno ha pagato l'ingenuità. El Black tenta la fuga e ordina un secondo panino che però non finirà, avendo cercato una zampata oltre i limiti (troppi 51 litri di birra prima di cominciare a mangiare, diranno gli esperti), mentre Wilson impressiona il mondo bissando il primo panino con un Mangiafuoco. La sua prova col panino resta la singola impresa più impressionante della giornata, una lotta dell'uomo contro il tabasco in un mix di dolore, piacere e risate. Gli altri atleti impietriti, immobili e silenziosi nell'essere testimoni della storia. Si stava compiendo un miracolo davanti ai loro occhi.
Tiene Maybe che non bissa del tutto il panino ma saggiamente lo divide. Gli altri si muovono tutti bene, tutti contenuti. Sul giro di digestivi lo Stregatto decide di testare gli avversari e caccia il primo allungo.
Ci si avvicina alla prova in spiaggia con Wilson che ben si difende anche col gelato. Dopo la prova a tavola rinuncerà al bagno dicendo addio alle possibilità di titolo ma quello che gli abbiam visto fare resterà a lungo scolpito negli occhi dei fortunati che erano a tavola con lui.
La tappa al mare inizia con un paio di acuti di stile, Fener e Maybe sfoggiano un look che lascia poco all'immaginazione e che dice “non sono arrivato a Viareggio per fare secondo”.
La tappa in acqua sconvolge ancora le gerarchie. Wilson e Jarama abdicano rinunciando alla tappa, El Black prova ancora l'affondo ma esce dall'acqua assieme al giovane Luca, impotenti davanti ai sirenetti Fener, Maybe e lo Stregatto. E qui si traccia ancora un solco, come per la tappa a tavola, quando tutto sembrava allineato, arriva il momento dello Stregatto, 4 bracciate in bello stile, due battute da predatore d'acqua salata e la prova si chiude, il Tirreno è suo. Negli occhi degli altri partecipanti le speranze si affievoliscono, quando manca solo il ritorno in moto lo Stregatto pare aver sfiancato ogni velleità degli avversari. Proprio come i grandi campioni dosa le forze, controlla lo sforzo e colpisce quando fa più male.
Quando si riparte solo Maybe e Fener sono ancora in lizza.
La tappa di ritorno ci regala ancora una performance di livello, si tratta di Luca che con eleganza e velocità controlla tutti i tornanti della Colla. Il resto del gruppo è compatto.
Le gerarchie sembrano scritte.
Però lo Urban MdT Triathlon può essere anche romantico, può ancora regalare dei brividi. Così, mentre lo Stregatto controlla tutti dalle retrovie, mentre Maybe si consola pensando al Culoduro, il nostro Fener dice no. E' partito per questa avventura avendo dormito poche ore, è stanco, è provato, è andato vestito con un costume sexy per tutta Viareggio ostentando virilità e non si tira indietro adesso. Per lo Stregatto non sarà semplice passerella. Ci prova, ci crede. Si potrebbero usare tante parole per descrivere quello che ha tentato di fare, si potrebbero raccontare le gesta, il coraggio, l'orgoglio. Si potrebbe parlare di fallimenti, di cadute, di inseguimento al titolo sfuggito. Ma non lo faremo. Abbiamo avuto un eroe che ha detto no ad un finale scontato. Non è riuscito nel suo intento tradito dalla stanchezza. Però i 15,000 che ci aspettavano a Brisighella gli hanno tributato un lungo applauso e ho sentito un vecchio frequentatore del bar dire “non avrà vinto ma ci ha regalato un'emozione”.
Si chiude qui il primo Urban MdT Triathlon, vince meritatamente lo Stregatto. Vince per il suo Tai Chi a tavola, vince per il suo essereFukaboshi (ve lo andate a cercare) in acqua e per l'armonia con cui guida un mezzo potente ed elegante oltre che per la grande sportività. Vince il più forte ma non perdono i più deboli, quando Achille vince contro Ettore, Ettore non perde da Achille. E ieri nessuno ha perso.
Grazie ragazzi, non c'è stato Silverstone, non c'è stato Portimao, non c'è stato Wimbledon, ieri lo spettacolo era il primo Urban MdT Triathlon.

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