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Urgenza di progetti per il bacino del Lago Ciad a beneficio (si spera) delle popolazioni locali

Creato il 07 aprile 2014 da Marianna06

 

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Per salvare il Lago Ciad serve subito un intervento coordinato dei paesi della regione, delle istituzioni multilaterali e della comunità internazionale in genere: è il messaggio giunto da Rimini, al termine di una conferenza organizzata dalla Fondazione per la collaborazione dei popoli presieduta da Romano Prodi.

Un incontro che ha permesso di rivolgere appelli, ma anche di prendere nota di impegni concreti a sostegno di un piano quinquennale di salvaguardia e “rivitalizzazione”, già approvato nel 2012 a N’Djamena.

Un piano messo a punto dalla Commissione per il bacino del Lago Ciad, organismo al quale aderiscono i quattro paesi rivieraschi (Nigeria, Niger, Camerun e Ciad) con l’aggiunta di Repubblica Centrafricana e Libia.

 “Siamo qui per raccogliere 900 milioni di euro necessari per la realizzazione del piano” ha detto durante i lavori Mahamadou Issoufou, capo di Stato del Niger e presidente della Commissione. Oltre 80 milioni di euro verranno dalla Banca africana di sviluppo, capofila dei cosiddetti “donatori diretti”, affiancata dalla Banca mondiale e dall’Unesco.

Contributi sono stati promessi anche da singoli Stati, come Germania, Francia o Sudan.

Indipendentemente dal denaro che arriverà, aspetto fondamentale e irrimandabile è da parte della Commissione per il bacino del lago Ciad l’impostazione e la successiva realizzazione di progetti legati a pesca , pastorizia e agricoltura nell’area, che dovranno garantire occupazione duratura a una popolazione locale povera di adeguati mezzi di sostentamento.

 

     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

Lake_Chad_from_Apollo_7

    Immagine del lago Ciad ripresa dal satellite


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