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Urra

Creato il 31 dicembre 2011 da Antonino1986

UrraUrra Edizioni è un marchio Apogeo ed è legato al Gruppo Feltrinelli. Pubblica libri per il benessere, la salute naturale e la ricerca interiore.

 

Urra

Salvo rare eccezioni, dovute a esigenze tecniche, i libri Urra sono stampati su carta riciclata perché il rispetto dell’ambiente e degli equilibri naturali è uno dei temi più trattati dalla casa editrice, insieme allo sviluppo armonico delle relazioni, all’autoconsapevolezza e al benessere psicofisico.

Il marchio editoriale Urra è nato nel 1994, quando l’editore Apogeo, specializzato in editoria informatica, decise  – più per passione dei soci fondatori che per esigenze di mercato – di dare risonanza ad argomenti allora considerati alternativi e addirittura sconfinanti nelle scienze esoteriche.

Considerare la persona come essere complesso, con esigenze materiali e spirituali intimamente correlate, continua ad essere anche oggi l’obiettivo di Urra, anche se i cambiamenti culturali degli ultimi decenni hanno mutato in modo radicale il contesto di riferimento e moltiplicato i target di potenziali lettori.

Il catalogo presenta pubblicazioni di psicologia, spiritualità, meditazione, ma anche di salute naturale, medicina olistica e psico-somatica. Riserva inoltre grande attenzione alla maternità e alla genitorialità, alla cura dell’ambiente, alle pratiche salutistiche e alla sana alimentazione. Molti manuali sono scritti da medici, terapeuti, educatori, coach e professionisti in vari settori, che possiedono sia la conoscenza teorica, sia l’esperienza sul campo in grado di rendere autorevole la loro voce sui temi trattati.

I contenuti dei saggi provengono dalle diverse culture del mondo che hanno sviluppato un pensiero originale e autonomo sulla costruzione del benessere psico-fisico, il rispetto dell’altro e l’impegno per preservare la qualità dell’ambiente.

Infine la pubblicazione dei classici non occidentali, da “I Ching” al “Dhammapada”, si propone non solo di divulgare alcuni capolavori della letteratura mondiale, ma anche di favorire l’apertura verso culture diverse dalla nostra e spesso guardate con diffidenza proprio perché sconosciute ai più.


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