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Vaccini, nuove prove a sfavore

Creato il 09 gennaio 2016 da Michelotto
Vaccini, nuove prove a sfavore Era il 1996 quando Giorgio Rosso, fondatore e presidente del gruppo editoriale Macro, tenne a Parma (dove risiedo) un paio di incontri pubblici  nell' ambito della campagna nazionale sulla libertà di scelta vaccinatoria da lui indetta all' epoca. Me lo ricordo benissimo anche perchè in entrambe le occasioni diedi un piccolo contributo organizzativo.
Il nostro imprenditore si era fatto antesignano di questa battaglia in quanto era stato protagonista di una vicenda giudiziaria in seguito al suo rifiuto di far vaccinare uno dei suoi figli e la conseguente  interdizione dello stesso a frequentare la scuola.
Ebbene, da allora sembra che il tempo sia passato invano.
Non sono qui certo per dibattere un tema, le vaccinazioni appunto, annoso e scabroso sul quale è stato ormai già detto tutto, nel bene... e soprattutto nel male.
Piuttosto la recentissima pubblicazione dell' ennesimo libro sull' argomento (ormai non si contano più le pubblicazioni), successiva all' allarmismo scoppiato lo scorso autunno  per il calo delle vaccinazioni da un pò di tempo in atto (e il tempismo mi suggerisce  non trattarsi di semplice coincidenza) sta a dimostrare quanto ci sia ancora da fare per dirimere la delicata questione sul piano legale. Stando così le cose, dunque, non è mai superfluo tornare a parlarne, soprattutto se si considerano le nuove inquietanti rivelazioni del dr. Stefano Montanari, scienziato farmacista e consulente scientifico e di laboratorio per diverse aziende italiane ed estere, nonchè autore, tra l' altro, assieme a sua moglie, dr.ssa Antonietta Gatti, del libro in questione, "Vaccini, sì o no?".
Dovete infatti sapere che il dr. Montanari è un grande esperto in nanoparticelle, con cui s' intendono corpuscoli di dimensioni microscopiche (di solito trattasi di aggregati inorganici di metalli) di varia provenienza, naturale e soprattutto artificiale, che finiscono col contaminare l' ambiente  per le loro caratteristiche di non biodegradabilità e non biocompatibilità. Un esempio comune ne sono le cosiddette polveri sottili, termine divenuto ormai a tutti familiare a causa dei sempre più frequenti allarmi sul livello di inquinamento atmosferico nelle grandi città.
Quello della presenza praticamente ubiquitaria di nanoparticelle è un problema subdolo, non sufficientemente indagato perchè relativamente nuovo e di cui si parla ancora poco, ma serio, come ci rivela lo stesso Montanari, che  guarda caso è anche esperto in nanopatologie.
Ebbene, anche se tutto questo può sembrare non c' entrare niente coi vaccini, il caso ha voluto che il nostro scienziato abbia  avuto modo di constatare la presenza di tali particelle metalliche in 27 vaccini diversi dei 28 esaminati, cioè in tutti  tranne uno: l' unico vaccino per uso veterinario del lotto. E non è tutto: l' indagine era scaturita proprio in seguito al ritrovamento di residui inquinanti del tutto simili nel pomfo che si formava in alcuni soggetti sul sito di inoculazione del vaccino, dopo che un' università tedesca aveva sollecitato lo scienziato italiano a far luce sul fenomeno grazie alle  avanzate tecniche di microscopia elettronica del suo laboratorio, uno dei più rinomati d' Europa.
Che nei vaccini si trovassero le sostanze più disparate è risaputo, ma che fra queste ci fossero anche residui metallici sulla cui pericolosità non sembra esserci dubbio è un fatto tanto sorprendente quanto inspiegabile anche per uno scienziato come Montanari che di vaccini se ne intende. Non sorprende più di tanto invece il muro di silenzio contro il quale il nostro si è trovato dopo aver messo al corrente i produttori di tali vaccini, nonchè i NAS e il Ministero della Salute, nella speranza di ricevere spiegazioni. Nonostante l' iniziale disponibilità delle autorità ad ascoltare lo scienziato, non c'è stato più niente, a parte qualche risposta assurda ed evasiva. Uno di questi produttori farmaceutici ha perfino minacciato l' emittente televisiva Mediaset che aveva in programma di mandare in onda un' intervista del dr. Montanari, che quindi è stata poi censurata.
Purtroppo a contribuire a questa situazione c'è anche la mancanza di norme che obbligano al controllo di simili sostanze (e questa è un' altra storia), tuttavia non credo ci sia bisogno di commentare un fatto così grave, che certamente esige delle spiegazioni e dei provvedimenti urgenti e che dimostra ancora una volta l' omertà che domina a tutti i livelli della società quando si tocca il tasto delle vaccinazioni.
Non mi è infatti sfuggito, rimanendone particolarmente infastidito, il tono unanime con cui tutti i mass media hanno commentato nei mesi scorsi il declino in atto delle vaccinazioni (che poi non è neanche così notevole come si vuole far credere). Perfino giornalisti non scientifici ne hanno parlato  dando per scontata la  sicurezza e l' utilità di tali pratiche, trattando chi obietta come una massa di poveri sprovveduti, disinformati, isterici e incoscienti. Insomma non c'è stato contraddittorio e questo la dice lunga sulla lealtà di chi fa informazione, ennesima dimostrazione del potere coercitivo delle lobby che si nascondono dietro tanti burattini. 
Vaccini, nuove prove a sfavore
Così, nell' attesa di un sospirato cambiamento che ci si aspetta da una petizione (che invito a firmare) lanciata da un' organizzazione rappresentante 20 nazioni europee, l' EFVV, che chiede al Parlamento Europeo e ad altre istituzioni attraverso Change.org una politica vaccinale che sostenga la scelta informata e di istituire un sistema migliore di sorveglianza vaccinale, io, che non sono medico nè scienziato, da comune cittadino non posso non continuare a chiedermi:
  • Se si presume che la scienza non sia un' opinione, allora come mai le varie nazioni europee e del mondo hanno politiche anche molto diverse nei confronti delle vaccinazioni? Evidentemente interpretano in modo diverso i dati riguardanti l' efficacia dei vaccini, oppure sono sottomesse alle lobby farmaceutiche.
  • Perchè, nonostante sui bugiardini ci siano specificati i possibili effetti collaterali da vaccino, compreso l' autismo, le autorità competenti si ostinano a negare o minimizzare tali correlazioni?
  • Perchè per i vaccini non sono mai stati effettuati studi in cieco e in doppio cieco, come si fa di solito per testare gli altri farmaci? Detto in parole semplici: perchè non è mai stato controllato un gruppo di soggetti sufficientemente numeroso equamente diviso fra vaccinati e non vaccinati per comparare i risultati nel tempo?
  • Che pericolo può costituire per la società chi non si vaccina? Se gli altri sono vaccinati non dovrebbero forse essere protetti, come sostengono i fautori di questa pratica? O non è così?
  • Perchè il vaccino anti epatite B è ancora obbligatorio perfino per i neonati dopo che si è scoperto che era stato reso tale nel 1991 dall' allora ministro De Lorenzo che aveva ricevuto per questo una lauta tangente?
A queste e a tante, tante altre vecchie domande si aggiunge dunque quella di un uomo onesto come il dr. Stefano Montanari (che peraltro non è contrario in linea di principio alle vaccinazioni, come egli stesso puntualizza), il quale umilmente si chiede, senza aver ottenuto finora risposta (ma forse lui la conosce ugualmente): "Cosa ci fanno delle nanoparticelle dentro i vaccini e da dove provengono?"
Ho voluto includere un video estremamente interessante del dr. Montanari, ma ce ne sono altri  che, data l' importanza, consiglio di andare a guardare tramite il seguente link:
Stefano Montanari - vaccini

Michele Nardella
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