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Valigia Mia / pe 2013

Creato il 08 ottobre 2012 da Silkandscissors

Come il tatto può percorrere un oggetto senza l’uso della vista. Un percorso sensoriale spiegato da Marta Lo Bracco.

”Smetto di guardare, fingo che la vista sia un ostacolo e chiudo le palpebre.
Il senso tattile si affina e si abitua a vedere al posto degli occhi.
Tocco un tessuto morbido, lavorato, sembra cuoio.  La caviglia è stretta da un laccio.
Scorrendo sul passante sento che il tallone è fermamente saldo.
Le tolgo, così da averne una “visione” totale, completa.
Il tacco è ruvido, ma al contempo molleggiato, se premo il dito.
Ha la consistenza di un tappo di sughero, suppongo dunque che si tratti del suddetto materiale.
M’illudo che il gioco sia già terminato, ma le dita toccano uno scalino, sembrano delle applicazioni, e mi stupisco, felice di non aver trovato la banalità. La tentazione di aprire gli occhi è fortissima, ma voglio ancora capire se si tratta di una zeppa, se sì, di che genere.
La conferma arriva quando tocco tre borchie che vanno a fissare il cuoio; prima fredde,
poi calde dopo vari strusciamenti con le mie dita.

Poi il nulla. Le infilo nuovamente e le dita respirano, si possono muovere.
Sandali, sughero; cuoio morbido, privo di cuciture. Apro gli occhi e la luce illumina le ultime incognite: vedo una creatura di un giallo tendente al senape esternamente e rosa intenso sugli interni. I colori non cozzano tra loro, sono combinati con cura;

le applicazioni sul tacco sono delicati ghirigori, tagliati apposta grossolanamente, quasi a voler far respirare il sughero. Ormai che il gioco è finito, mi alzo e m’incammino, soddisfatta, ai miei piedi le scarpe della BlueRed One Collection di Marta Faggiani.

Valigia Mia / pe 2013
Valigia Mia / pe 2013

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