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Vangelo del giorno 13 aprile 2015

Creato il 15 aprile 2015 da Lory663
Antifona d'ingresso
Cristo risorto più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)
 Vangelo del giorno 13 aprile 2015
Atti degli Apostoli 4,23-31.
In quei giorni, Pietro e Giovanni, appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani.
All'udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: "Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi,
tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane?
Si sollevarono i re della terra e i principi si radunarono insieme, contro il Signore e contro il suo Cristo;
davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d'Israele,
per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse.
Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola.
Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù".
Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
Salmi 2,1-3.4-6.7-9.
Perché le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
"Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami".
Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
"Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte".
Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra».
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai».
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,1-8.
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei.
Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto.
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».  Meditazione del giorno
Catechismo della Chiesa cattolica

§ 1213-1216 « Nascere da acqua e da Spirito »  Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito, e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione: “Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l'acqua e la Parola".
  Lo si chiama “Battesimo” dal rito centrale con il quale è compiuto: battezzare (baptizein" in greco) significa "tuffare", "immergere"; l' "immersione" nell'acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui, (Rm 6,4) quale "nuova creatura" (2 Cor 5,17; Gal 6,15). Questo sacramento è anche chiamato il " lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo" (Tt 3,5), poiché significa e realizza quella nascita dall'acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno "può entrare nel Regno di Dio" (Gv 3,5).
  Questo lavacro è chiamato illuminazione, perché coloro che ricevono questo insegnamento [catechetico] vengono illuminati nella mente. . . " (San Giustino). Poiché nel Battesimo ha ricevuto il Verbo, "la luce vera. . . che illumina ogni uomo" (Gv 1,9), il battezzato, "dopo essere stato illuminato" (Eb 10,32) è divenuto "figlio della luce" (1Ts 5,5), e "luce" egli stesso (Ef 5,8): “Il Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. . . Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d'immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli; Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell'acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti); illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio” (San Gregorio Nazianzeno).
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