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Vangelo del giorno 3 Giugno 2013

Creato il 03 giugno 2013 da Lory663
Vangelo del giorno 3 Giugno 2013 Salmi 112(111),1-2.3-4.5-6.
lleluia.
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.
Onore e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,1-12.
Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano.
A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna.
Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote.
Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti.
Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!
Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra.
E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri.
Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»?
Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.
Meditazione del giorno San Basilio (ca 330-379), monaco e vescovo di Cesarea in Cappadocia, dottore della Chiesa Grandi regole monastiche, § 2   “Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo”   Dio aveva creato l’uomo a sua immagine e a sua somiglianza (Gen 1,26), l’aveva reso degno di conoscere lui stesso, lo aveva messo al di sopra di tutti gli esseri viventi con il dono dell’intelligenza, gli aveva concesso di godere delle delizie incomparabili del Paradiso, e infine l’aveva costituito signore di tutto quanto c’era sulla terra. Tuttavia, quando l’ha visto, corrotto dal serpente, cadere nel peccato e, a causa del peccato, nella morte e nelle sofferenze che vi conducono, egli non l’ha rigettato. Anzi, gli ha dato dapprima l’aiuto della Legge; ha designato angeli per custodirlo e per prendersi cura di lui; ha inviato i profeti per rimproverare la sua cattiveria ed insegnargli la virtù…
  Quando, nonostante queste grazie ed altre ancora, gli uomini hanno continuato a disobbedire, non si è da loro allontanato. Dopo aver offeso il nostro benefattore con la nostra indifferenza di fronte ai segni del suo amore, non siamo stati abbandonati dalla bontà del Signore, né privati del suo amore, ma siamo stati strappati alla morte e restituiti alla vita da nostro Signore Gesù Cristo, ed è degno di ammirazione ancora più grande il modo con cui siamo stati salvati. “Pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo” (Fil 2,6-7). “Si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori, è stato trafitto per i nostri delitti” per salvarci con le sue piaghe (Is 53, 4-5). “Ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi” (Gal 3,13); ha sofferto la morte più infamante per condurci alla vita della gloria.
  E non gli è bastato di restituire alla vita coloro che erano nella morte, li ha rivestiti della dignità divina ed ha preparato per loro nel riposo eterno una felicità che supera ogni immaginazione umana. “Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?” (Sal 116,12) E’ così buono che che non chiede nulla in cambio dei suoi benefici: gli basta di essere amato.
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