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Venezia 2013: Haifaa Al Mansour Presidente della Giuria internazionale Opera Prima

Creato il 10 luglio 2013 da Af68 @AntonioFalcone1
Haifaa Al Mansour (Movieplayer)

Haifaa Al Mansour (Movieplayer)

Haifaa Al Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita e autrice di Wadjda (La bicicletta verde, film presentato proprio a Venezia lo scorso anno, nella sezione Orizzonti), è il presidente della Giuria Internazionale del Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis, all’interno della 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che avrà luogo dal 28 agosto al 7 settembre, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
La suddetta Giuria, composta da sette personalità del cinema e della cultura di vari Paesi, tra i quali un produttore, assegnerà, senza possibilità di ex aequo, fra tutte le opere prime di lungometraggio nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione dalla Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

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Considerata una delle figure cinematografiche più significative del suo Paese (il citato lungometraggio d’esordio è stato il primo film girato in Arabia Saudita), Haifaa Al Mansour ha studiato letteratura comparata all’American University del Cairo, per poi completare la sua formazione con un Master in studi cinematografici all’Università di Sidney.
Il successo dei suoi cortometraggi, e dell’innovativo documentario Women Without Shadow (2005), ha influenzato una nuova onda di registi sauditi e posto sulle prime pagine la questione dell’apertura dei cinema in Arabia Saudita, dove il suo lavoro è allo stesso tempo lodato e vilipeso, avendo incoraggiato la discussione su tematiche tabù e contribuito ad abbattere il muro di silenzio intorno le vite segregate delle donne saudite. L’affermazione internazionale di Wadjda ha fatto sì che Variety inserisse Haifaa Al Mansour tra i “10 registi da tenere d’occhio” nel 2013, portando nuovo interesse ed attenzione verso i film provenienti dalla regione araba.

Negli ultimi anni si sono aggiudicati il Premio Venezia Opera Prima: Viaggio alla Mecca (Le grand voyage, Ismael Ferroukhi, 2004), 13 – Tzameti (Gela Babluani, 2005), Khadak (Peter Brosens e Jessica Woodworth, 2006), La zona (Rodrigo Plá, 2007), Pranzo di ferragosto (Gianni Di Gregorio, 2008), Engkwentro (Pepe Diokno, 2009), Cogunluk (Majority, Seren Yuce, 2010), La-Bas (Guido Lombardi, 2011), Küf (Mold, Ali Aydin, 2012).


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