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#Venezia70 – Tom à la ferme: largo a Dolan, il nuovo Ozon

Creato il 04 settembre 2013 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

Tom à la ferme

Nella vecchia fattoria. Degli orrori. E non c’è lo zio Tobia (ia-ia-oh!), ma il biondino e bisunto Tom. Tra vacche grasse e latte appena munto, un thriller psicologico e “sentimentale” cupo, livido, nel quale speranza e luce del sole passano a fatica. Dopo Cannes (J’ai tué ma mére e Les Amours imaginaires), l’enfant prodige Xavier Dolan (25 anni) sbarca al Lido con Tom à la ferme. Tutta giocata su una manciata d’attori in formissima (tra cui il regista stesso nei panni del protagonista), l’opera di Dolan angoscia e coinvolge in una spirale di eventi e violenza d’inquietante gusto kafkiano. Verità taciute e menzogne montate ad hoc sono i due paletti tra cui, in una desolata e isolata Francia di campagna, si consuma una morte dai contorni a dir poco torbidi. Trascinato da musiche e canzoni dal marcato gusto melò, Tom à la ferme ingrigisce l’animo dello spettatore, ma allo stesso tempo lo illumina col talento del nuovo Francois Ozon.

Voto: 7


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