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Verona capitale mondiale del pianoforte per una notte: grande attesa per la finale del concorso internazionale “Città di Verona”

Creato il 05 dicembre 2014 da Ilnazionale @ilNazionale
Il Teatro Ristori di VERONA

Il Teatro Ristori di VERONA, sede del Concorso pianistico “Città di Verona”

O6 DICEMBRE – Tra i massimi eventi culturali di questo fine 2014 che si svolgeranno in territorio veronese, grande attesa viene riservata alla Finale del 3° Concorso Pianistico Internazionale “Città di Verona” che avrà luogo domenica sera al Teatro Ristori. Abbiamo dunque incontrato il giovane musicista Riccardo Vecellio Segate, Vice-responsabile organizzativo di questa terza edizione della competizione, per capire un po’ meglio cosa ascolteremo tra qualche giorno e chi sono i pianisti arrivati da tutto il pianeta per esibirsi in tale occasione.

  1. Buonasera Riccardo, piacere di conoscerti. Per prima cosa, ti chiediamo se puoi darci brevemente alcune informazioni di massima sul concorso: perché qui, perché in questo momento, chi sono i protagonisti di questa avventura artistica…

Buongiorno Carlo, piacere mio! Grazie per l’invito! Devo dire innanzitutto che la nostra città è conosciuta in tutto il mondo, e da tutto il mondo invidiata, dunque non dovremmo mai dimenticarci di quanto siamo fortunati nel “respirare” quotidianamente tutta questa bellezza. In questa terra, non è mai esistito un concorso pianistico di profilo mondiale; e questo è strano, poiché Verona è ormai da decenni fucina di talenti e terreno fertile di realtà musicali di prestigio internazionale. Basti pensare alla stagione lirica areniana, al Teatro Filarmonico, alla neonata Steinway Society e via discorrendo; il Conservatorio veronese, poi, ha sfornato negli ultimi anni concertisti del calibro di Alberto Nosè e bacchette come Andrea Battistoni. Insomma, mancava forse un concorso veronese di rilievo, ed ecco qui il senso di questa iniziativa. Non solo: in un contesto sempre più interconnesso e competitivo come quello attuale, vincere concorsi di alto profilo rimane per il giovane concertista una delle poche possibilità di acquisire notorietà e di ricevere consistenti premi in denaro. La notorietà acquisita con i concorsi spesso passa in fretta, ma rimane ancora una delle poche strade percorribili per sognare una carriera concertistica. Ecco perché l’associazione musicale “Liszt 2011”, fondata da Roberto Pegoraro (docente al Conservatorio di Verona) con alcuni amici e colleghi, ha voluto farsi promotrice di un evento artistico di questa portata. Il Comitato d’Onore del Premio è presieduto dal celebre pianista napoletano naturalizzato francese Aldo Ciccolini, autentica leggenda del pianismo mondiale; altri componenti sono ad esempio il pianista Roberto Cappello (già Presidente di Giuria nella prima edizione), Giordano Fermi (Direttore Emerito del Conservatorio di Mantova) e Federico Zandonà (neoeletto Direttore del Conservatorio di Verona). La Giuria di questa edizione è presieduta dall’inglese Leslie Howard e formata dal direttore artistico Roberto Pegoraro, da Francesco Cipolletta (docente al Conservatorio di Cuneo), Edoardo Maria Strabbioli (docente al Conservatorio di Mantova) e Frank Schottky (tedesco, direttore d’orchestra della Filarmonica da Camera di Monaco). Il montepremi complessivo, superiore agli 11mila euro, è reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni, Banca Popolare di Verona, Fimauto, QualityLiving e alcuni privati; patrocinato da Regione Veneto, Provincia di Verona e Comune di Verona, il Verona International Piano Competition riceve un contributo dalla Prima Circoscrizione (Centro Storico) e annovera tra i partenariati musicali istituzioni quali l’Accademia Filarmonica di Verona e la Fondazione Alink-Argerich.

Riccardo Vecellio Segate

Riccardo Vecellio Segate, Vice responsabile organizzativo

  1. Certamente la carriera del musicista professionista è oggi tra le più impervie e faticose che si possano intraprendere. Ma non ritieni che un esagerato aumento dei concorsi possa in qualche maniera vanificarne l’efficacia promozionale e limitarne l’incidenza nell’ascesa (o discesa) professionale dei candidati?

Certamente l’enorme incremento dei concorsi musicali – e in particolar modo pianistici – è un guaio per la loro efficacia. Ma in realtà le competizioni davvero grandi, incisive e partecipate sono ancora poco numerose, e il Verona International Piano Competition intende essere una di queste eccezioni. D’altra parte, come accennavo prima, nonostante tutto il concorso rimane il trampolino di lancio per eccellenza della carriera musicale, anche se vi sono alcuni casi che potrebbero dimostrare il contrario. Certo, non basta più vincere solo un concorso mondiale, ormai per tentare una carriera davvero internazionale bisogna averne in curriculum almeno tre o quattro; ma il fattore decisivo è la gestione che il vincitore fa di questi successi. Eventuali primi premi vanno investiti in ulteriore studio e ricerca, e non ovviamente considerati punti d’arrivo. Neanche il prestigioso “Chopin” di Varsavia, ormai, è un punto d’arrivo. Ogni giorno la ricerca della perfezione – ora più che mai, tra l’altro – dev’essere condotta con sincerità e dedizione, tra enormi sacrifici e immancabili delusioni.

  1. Ad ogni modo, guardando un po’ alle scorse edizioni, una differenza con quest’anno ha suscitato in me una curiosità credo legittima. Se il concorso è intitolato “Città di Verona”, come mai è stato deciso di trasferire tutte le fasi (eccetto la Finale) a Mantova?

La questione è complessa, e la vostra curiosità legittima. Effettivamente, nelle precedenti due edizioni del “Città di Verona”, tutte le prove si sono svolte nel capoluogo veronese: Prima fase e Semifinale presso il Nuovo Auditorium “Montemezzi” del Conservatorio Statale “Dall’Abaco”, e la Finale sempre al Ristori recentemente ristrutturato e riaperto al pubblico. Posso solo dire che, nonostante per questa edizione possano esservi stati alcuni problemi con l’amministrazione uscente, siamo estremamente fiduciosi nel fatto che per la prossima edizione queste problematiche saranno riassorbite, anche considerando appunto la nuova Direzione del Conservatorio stesso, entrata in carica proprio il mese scorso. Vedremo. In ogni caso, intendo rimarcare con forza i nostri più sinceri ringraziamenti al Conservatorio “Campiani” di Mantova che ci ha accolto con un’ospitalità veramente generosa e cordiale: al suo Direttore M° Salvatore Dario Spanò, al suo personale e ai docenti e studenti che ne animano quotidianamente la splendida sede, da parte di tutto il nostro staff è doveroso e profondamente sentito.

  1. Si è appena conclusa la prima fase di selezione. Per questo step, una cinquantina di pianisti era stata selezionata su oltre un centinaio di domande d’iscrizione. Al termine di questa prova, chi è “sopravvissuto” di questa cinquantina? Chi avrà accesso alla Semifinale?

La Giuria ha appena terminato di annunciare i nove candidati ammessi alla Semifinale, ovvero (nell’ordine d’esecuzione di domani): Florian Feilmair (25 anni, Austria), Luke Jones (19 anni, Regno Unito), Maria Abe (25 anni, Giappone), Jingfang Tan (16 anni, Cina), Robert Bily (17 anni, Repubblica Ceca), Alberto Ferro (18 anni, Italia), Yoonhee Yang (29 anni, Corea del Sud), Anna Antonia Buchberger (25 anni, Germania), Sergey Tukachev (24 anni, Russia). La Commissione giudicante ha inoltre lodato il livello medio dei pianisti e invitato tutti a non scoraggiarsi. Una frase fatta, forse, ma sicuramente di valore se pronunciata da musicisti che tra ostacoli e delusioni hanno trovato sempre la forza di aspirare al massimo, costruendosi giorno dopo giorno una fisionomia concertistica oggi riconosciuta e apprezzata in ogni dove.

  1. Beh, devo ammettere che mi hai ulteriormente invogliato a raggiungere il Ristori per ascoltare questi ragazzi. L’appuntamento, dunque, per che ora è?

  

   Sul nostro sito Internet (www.concorsopianisticoverona.com) sarà possibile reperire tutte le informazioni necessarie sui finalisti, e molto altro. La Finale inizia alle ore 16.30, ma consigliamo di recarsi sul posto con un anticipo di almeno una quarantina di minuti. Il Ristori è stupendo ma le sue dimensioni sono assai contenute; essendo l’ingresso libero fino a esaurimento posti, vige la sempreverde regola del “chi prima arriva prima alloggia”. Considerando però che fra stampa, sponsor, istituzioni e staff molti posti sono già riservati, occorre assicurarsi per tempo di poter entrare “battendo” gli altri sul tempo. Buona fortuna! E a presto!

CARLO TREGAMBE

Il Teatro Ristori di VERONA
Roberto Pegoraro
Riccardo Vecellio Segate
Il logo della manifestazione
Leslie Howard
La Giuria
Il Conservatorio di Mantova
Aldo Ciccolini

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