In Trentino è nata “Veve – vegetali in verticale”, la prima start-up ideata da Matteo Sansoni e dedicata alla realizzazione di orti verticali aereoponici, nei quali le radici delle verdure e ortaggi risultano sospese nell’aria e gli elementi nutritivi vengono erogati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua e energia.
Il progetto serve a garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale, aiuta a riscoprire il valore del cibo e insegna a non sprecare. L’orto Veve può fornire a una famiglia di quattro persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana.
Veve occupa poco spazio (anche solo un metro quadro per 2,30 m di altezza) e non richiede impianti idrici complessi, massimizzando la superficie di coltivazione e l’efficienza energetica. Tutti possono potenzialmente averne uno in casa. Basta attaccarlo alla presa elettrica e riempire il serbatoio di acqua e ne risparmia molta rispetto a un orto tradizionale.
Ideale, dunque, non solo per le case in città, dove già stanno avendo successo gli “orti urbani”, ma anche per zone caratterizzate da siccità e scarsità idrica, dove l’agricoltura e gli orti tradizionali hanno un forte impatto sulle riserve acquifere.
(fonte: http://www.repubblica.it)
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