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vi ricordate del parcheggio?

Creato il 28 ottobre 2015 da Gaia

In questi giorni sono in piena fase: io l’avevo detto! Dico tante cose, lo so, ma alcune iniziano a succedere. Ad esempio, l’INPS perde 10 miliardi di euro all’anno, Renzi propone il lavoro part-time per i lavoratori con più di 63 anni, e Tito Boeri fa delle proposte di riforma pensionistica che in parte somigliano a quello che proponevo io. Oppure, esce in pompa magna la notizia che la carne lavorata è cancerogena – non so se sia solo una mia impressione, ma negli ultimi giorni i media nazionali, forse pentiti di aver dato così tanto rilievo alla cosa, si prodigano in rassicurazioni continue: “tranquilli la nostra carne è sana”, “viva la dieta mediterranea”, “no ad allarmismi che sono più pericolosi del salame…” Evidentemente i giornalisti rispondono più all’economia che alla scienza, nel caso non si fosse capito.

Soprattutto, però, vorrei parlare del parcheggio di Piazza Primo Maggio. Vi ricorderete che io passai buona parte dell’estate e dell’autunno di due anni fa in un gazebo di fronte al cantiere con volantini, moduli di raccolta firme, documenti ufficiali ottenuti clandestinamente, cartelloni e molte persone, ma non abbastanza, che cercavano come me di fermare la costruzione del parcheggio. Non ci siamo riusciti. Abbiamo perso la nostra battaglia. Adesso salta fuori che avevamo ragione su tutto.

Innanzitutto, l’opera non è finita. Doveva essere pronta in 18 mesi, cioè a febbraio di quest’anno, ma il cantiere sarà chiuso a fine novembre e il parcheggio consegnato chissà quando. Come avevamo previsto, c’è stato sia un ritardo che un aumento dei costi: almeno mezzo milione di euro in più, conseguenza dell’aver cominciato l’opera, come noi sottolineammo a suo tempo, senza un progetto definitivo, e delle seguenti battaglie legali con la Soprintendenza. Non solo: l’amministrazione non ha ancora deciso cosa fare della viabilità e dei parcheggi a raso in Piazza Primo Maggio. Questo fa ridere, per chi si ricorda il genere di cose che venivano dette con sicurezza due anni fa. Honsell, i suoi sostenitori e i vari ambientalisti della domenica e benpensanti udinesi assicuravano, sfidando la logica e le leggi della fisica, che il parcheggio sarebbe servito per ridurre il traffico, potenziare il trasporto pubblico, togliere gli altri parcheggi… Ora le idee a caso continuano a circolare in libertà, dimostrando la totale mancanza di un progetto sia allora che due anni abbondanti dopo, ma la maggioranza di centro sinistra sembra orientata verso l’ipotesi di lasciare tutto com’è almeno per un anno dalla consegna, cioè fino a più di tre anni dall’apertura del cantiere! Se come me foste stati attaccati da gente che si diceva sicurissima che questa sarebbe stata l’occasione per togliere altri parcheggi e rilanciare la mobilità sostenibile, e spiegava pure come, anche a voi verrebbe voglia di fargli un decoupage dell’articolo sopracitato sulla porta di casa.

Come se non bastasse tutto questo, qualche giorno fa la notizia che Giuliano Vidoni, presidente dell’omonima azienda che sta costruendo il parcheggio, è stato arrestato per tangenti all’ANAS. Noi avevamo detto anche questo, che di una ditta che era già stata coinvolta in scandali ai tempi di Mani Pulite forse non c’era tanto da fidarsi. Anche qui, nessuno ci diede retta . D’altronde, poverino, Vidoni ha pagato solo per avere quello che gli spettava, come spiegano i giornali in articoli che paiono scritti dal suo avvocato. A leggerli sembra quasi un santo: “un capitano d’impresa, figlio d’arte, vicino agli ambienti Dc, perennemente impegnato nel lavoro e sullo sviluppo dell’azienda di famiglia.” Addirittura: “Un friulano di vecchia tempra, di quelli che non esistono più”…

Oltre a tutto questo, l’opera è orribile. Non ho più scritto del parcheggio, ma non me ne sono mai dimenticata e ogni volta che tornavo a Udine ci passavo davanti e guardavo. Uno schifo. Aldevis Tibaldi lo descrive così: “i fabbricati fuori terra sono tornati a fare mostra di sé, insieme a un corredo di orrendi muri che per essere quelli che nelle autostrade servono ad impedire il salto di carreggiata degli autotreni, presuppongono una destinazione d’uso che allude non certo al Palladio, bensì alla presenza di un autodromo.” Tibaldi lancia anche una frecciata senza fare nomi a un certo parlamentare friulano, e allora il nome lo faccio io. Serena Pellegrino, di SEL, che era nel consiglio di amministrazione della Sistema Sosta e Mobilità di Udine tra il 2009 e il 2012, “ricevendo l’incarico per la verifica del corso progettuale del parcheggio sotterraneo da realizzarsi in p.zza Primo maggio a Udine”, sta promuovendo una proposta di modifica al primo emendamento della nostra Costituzione che aggiunga “la bellezza quale elemento costitutivo” della Repubblica Italiana.

Questo ammetto che non l’avevo previsto.


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