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Vi spiego come in 9 anni ho avuto 3 tipi di permesso di soggiorno

Da Gama @permesso_org

Gamaliel Niyonsaba

Prima di cominciare il mio racconto su come in 9 anni ho avuto 3 tipi di permesso di soggiorno, vorrei presentarmi anche se in questi anni ci siamo indirettamente conosciuti con tanti di voi su questo sito permessodisoggiorno.org tramite le risposte ai vostri messaggi, commenti, e-mail e sui social networks come Facebook, Twitter e Google Plus. Sono Gamaliel NIYONSABA, il fondatore e caporedattore di questo sito attivo dal 12 agosto 2012 per offrire informazioni ed assistenza agli immigrati in Italia su come regolarizzare il loro soggiorno. Vivo in Italia dal 7 settembre 2005.

Voglio raccontarvi brevemente come in nove anni in Italia ho avuto tre diversi tipi di permesso di soggiorno. Voglio raccontare questo perché so che ci sono tanti altri ragazzi e ragazze che sono nella mia stessa situazione, e vorrebbero conoscere come bisogna procedere. I tre tipi di permesso di soggiorno che ho avuto sono: permesso di soggiorno per motivo di studio, permesso di soggiorno per motivo di lavoro subordinato e, attualmente, permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

1. Permesso di soggiorno per motivo di studio

Sono arrivato in Italia nel 2005 con un visto per motivo di studio. Durante la prima settimana mi sono presentata alla questura di Roma per richiedere il mio primo permesso di soggiorno. Sono stato fortunato perché nel primo anno accademico, nonostante le prime difficoltà legate alla lingua italiana, ho potuto superare tutti gli esami anche se la facoltà di filosofia che frequentavo non era per niente facile.

Visto che la legge impone di avere superato almeno un esame durante il primo anno per poter richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio, io ho potuto rinnovarlo perché ho sempre presentato tutti gli esami richiesti dalla facoltà. Ho rinnovato il mio permesso di soggiorno per motivo di studio ogni anno per 5 anni.

2. Battaglia per fare la conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro 

Quando ho finito gli studi nel 2010, sono tornato nel mio paese e avevo ancora il permesso di soggiorno per motivi di studio ancora valido. Sono rientrato in Italia durante le vacanze d’estate per cercare un lavoro per poter fare la richiesta della conversione del mio permesso di soggiorno prima della scadenza, altrimenti avrei dovuto ricominciare da capo e richiedere un altro visto o aspettare la sanatoria. In quest’ultimo caso, sarei diventato irregolare, ma non clandestino. Ma, visto che avevo finito almeno un ciclo di studi universitari in Italia, avevo il diritto di richiedere la conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro senza aspettare la quota della sanatoria.

Durante i primi mesi dal mio rientro in Italia, ho frequentato un corso di formazione professionale come Sviluppatore Web e Web designer, cioè ho imparato a realizzare dei siti internet. Questo corso mi ha permesso di avere un contratto di lavoro per poter inviare la richiesta di conversione del mio permesso di soggiorno per motivi di studi in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Come non ero stato assunto come lavoratore dipendente, ma come collaboratore a progetto (i cosiddetti CO.CO.PRO, cioè Contratto di Collaborazione a Progetto), la legge mi permetteva di richiedere la conversione in permesso di soggiorno per motivo di lavoro autonomo, senza obbligo dell’apertura della Partita Iva, ma semplicemente con la dichiarazione della gestione separata all’INPS.

Sapevi che esiste la fortuna nella sfortuna?

Quando ho firmato il contratto di collaborazione nel mese di luglio 2011, sono subito andato allo Sportello Amico delle Poste Italiane per spedire la mia pratica, ma non sapevo che non è così che bisogna procedere in caso di conversione. Per fortuna non hanno respinto la mia pratica e mi hanno rilasciato la ricevuta grazie alla quale sono potuto rimanere in Italia dopo la scadenza del mio permesso di soggiorno.

Infatti, le pratiche di richiesta di conversione del permesso di soggiorno vanno inviate allo Sportello Unico Immigrazione (SUI) che rilascia il nulla osta per portare la pratica in questura. È lo SUI che controlla se ci sono tutti i requisiti per fare la conversione secondo quanto previsto dalla legge italiana.

Prima fortuna nella sfortuna: Il giorno dell’appuntamento per il rilascio delle impronte digitali, l’operatrice dello sportello me le ha subito prese senza aver controllato che:

  • non ero stato inviato dallo Sportello Unico Immigrazione della nostra prefettura;
  • non avevo fatto la legalizzato del mio diploma di laurea. Infatti, visto che mi sono laureato in un’università pontificia che è del Vaticano (un altro Stato), per che sia riconosciuto in Italia bisogna fare l’equipollenza di questo titolo. L’ho fatta e l’allora Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini ha firmato un decreto dichiarando che il mio titolo di laurea è valido in Italia.
  • non avevo portato i documenti inerenti all’azienda con la quale stavo collaborando: iscrizione nel registro delle imprese, la visura camerale e l’ultimo bilancio;
  • non avevo aperto la Gestione separata per pagare i contributi all’INPS in quanto collaboratore a progetto.

Ma, come avevo già rilasciato le mie impronte digitali, quando l’operatrice se ne è accorta, hanno sospeso la mia pratica e mi hanno mandato a cercare questi documenti che mancavano. In teoria avevo solo un mese per averli portati.

 Seconda fortuna nella sfortuna: quando ho richiesta i documenti all’azienda con la quale stavo collaborando, il responsabile non me li voleva dare. Quando me li ha dati alcuni erano falsi. Visto che ci trattava male e ci pagava malissimo, dopo 5 mesi mi sono licenziato senza neanche avere concluso la mia pratica di conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro autonomo.

Ho subito cominciato a cercare un altro lavoro. La fortuna mi ha sorriso e l’ho trovato con un contratto a tempo indeterminato come dipendente e non più come collaboratore a progetto. Ho firmato il contratto il 02 maggio 2012, quasi due anni dopo che avevo finito gli studi. I miei documenti di soggiorno erano il passaporto e la ricevuta che mi ha avevano rilasciato allo Sportello Amico.

Una pratica, due aziende e un lavoratore con permesso di soggiorno scaduto. Come fare?

La seconda azienda mi ha dato tutti i documenti che avevo chiesto, ma risultavo come dipendente e non più come collaboratore. Per questo motivo, mi sono recato allo Sportello Unico Immigrazione per chiedere di sostituire tutti i documenti inerenti alla prima pratica con i nuovi documenti. Dopo una verifica molto accurata, mi hanno chiamato andare a firmare il contratto di soggiorno con il mio datore di lavoro. Lui non è venuto, ma mi ha dato l’autocertificazione.

Solo dopo questa procedura che ha durato quasi 2 anni, mi hanno dato il nulla osta per tornare alla questura per completare la mi ha pratica. Dopo 3 settimane mi hanno mandato un messaggio sul cellulare che il mio permesso di soggiorno per motivo di lavoro era pronto. Aveva una durata di 2 anni perché avevo presentato un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma. questa durata era stata contata partendo da quando avevo dato le impronte. Ha durato solo 5 mesi nelle mie mani prima di richiederne il rinnovo. Intanto, avevo cambiato lavoro perché l’azienda che mi aveva assunto stava soffrendo una profondissima crisi economica e non ci pagava più. Quando ho trovato un altro lavoro con contratto a tempo indeterminato, mi sono licenziato di nuovo.

3. Verso il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo

L’incubo di richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno mi aveva davvero scosso. Per questo motivo quando sono andato a ritirare il permesso di soggiorno rinnovato ho chiesto se dovevo aspettare la scadenza per fare la richiesta del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (cioè la carta di soggiorno), l’operatore della questura mi ha risposta che anche il giorno potevo fare la richiesta se avevo tutti i requisiti.

Anche se il mio permesso di soggiorno per motivo di lavoro subordinato aveva una durata di 2 anni, dopo 5 mesi ho fatto la richiesta della carta di soggiorno nel mese di febbraio 2014. Anche in questa pratica non sono mancati i problemi legati alla burocrazia italiana perché la questura mi chiedeva di presentare i documenti e firme che non stanno sull’elenco ufficiale del Ministero dell’Interno.

Finalmente, dopo 6 mesi esatti, il giorno 05 agosto 2014 mi è arrivato il messaggio sul cellulare per andare ad attivare e ritirare il mio permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Ecco come ho avuto 3 tipi di permesso di soggiorno in 9 anni.

E tu, come hai avuto il tuo attuale permesso di soggiorno? Hai incontrato dei problemi? Come li hai risolti? Condividi con noi la tua esperienza, bella o brutta. Ci serve per imparare. Mandaci un e-mail su [email protected] e la pubblicheremo su questo sito.

Cordiali saluti!

Vi spiego come in 9 anni ho avuto 3 tipi di permesso di soggiorno

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Articolo letto 140 volte dal 22/04/2014!

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