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Viaggio a Meiringen inseguendo Sherlock Holmes

Da Veronica Addazio @SvizzerAmo

È indiscutibile che Sherlock Holmes sia più vivo dei vivi, il suo fascino è intramontabile, così come il suo successo e Meiringen, nell’Oberland Bernese, è diventata meta di pellegrinaggio per i fan del più famoso investigatore del mondo perché qui si svolge la trama di “The Final Problem“, quello che secondo le intenzioni del suo autore, Sir Arthur Conan Doyle, avrebbe dovuto essere l’ultimo capitolo della saga, pubblicato nel 1893.

Un duello mortale… anzi no

[... There, deep down in that dreadful caldron of swirling water and seething foam, will lie for all time the most dangerous criminal and the foremost champion of the law of their generation...]

Così il Dottor Watson descrive l’esito della lotta mortale tra Sherlock Holmes e il Professor Moriarty. Il “dreadful caldron of swirling water and seething foam” [calderone terribile di acqua vorticosa e schiuma ribollente] in questione è quello delle alte cascate del Reichenbach.

Con una funicolare si raggiunge la basa della cascata, anzi delle cascate perché sono sette salti in successione e il più alto è di oltre 120 metri. Non ha una portata imponente ma l’energia creata dalla caduta dell’acqua modella continuamente le rocce e, certamente l’aspetto non è più quello che videro Goethe e Conan Doyle.

Tuttavia, il salto che porta il Reichenbach nel fiume Aare e rimane uno spettacolo affascinante che si può godere percorrendo un sentiero a scalini abbastanza impegnativo che, partendo dalla funicolare, sale fino in cima alla cascata, la supera e ridiscende fino al punto contrassegnato da una stella dorata, dove si sarebbe svolta la lotta tra i due personaggi e dal quale sarebbero precipitati nell’abisso.

Un angolo di Londra nell’Oberland bernese

Il soggiorno di Baker Street 221b

Il soggiorno di Baker Street 221b

Nel centro di Meiringen c’è un potente binocolo, che permette di trovare la stella. Il binocolo è posizionato proprio di fronte al Museo di Sherlock Holmes (www.sherlockholmes.ch), un luogo sorprendente ospitato in quella che era la cappella anglicana, costruita alla fine del XIX secolo per gli ospiti britannici. Sorprendente perché il museo è tanto piccolo quanto interessante e ben esposto.

All’ingresso viene consegnata un’audioguida che permette di ascoltare la spiegazione passo-passo della raccolta, anche in italiano. Nelle vetrine è raccontata la vita quotidiana di un gentiluomo londinese in epoca vittoriana con pezzi autentici. Conan Doyle fu molto accurato nelle descrizioni e verosimile nel creare le biografie di Sherlock Holmes e del Dottor Watson. Fantastica è la ricostruzione minuziosa del caotico soggiorno di Baker Street 221b di Londra. Tutti gli oggetti e gli arredi della stanza sono originali e collocati secondo i riferimenti contenuti nei racconti.

Meiringen e la bianca meringa

Naturalmente Meiringen vive su questa fama di riflesso. Ci sono due statue, l’una dedicata a Sherlock vicino al museo e una al suo autore, davanti alla funicolare. Ai tempi del racconto era appena stato inaugurato l’albergo “Zum Wilden Mann” dove avrebbe pernottato Holmes e che oggi ha francesizzato il nome in Park Hotel du Sauvage ed organizza serate a tema giallo. Esistono anche un Club Sherlock Holmes, un albergo Sherlock Holmes che però hanno poco a che fare con il personaggio.

Quello che, invece dà il nome Meiringen è la meringa. Il bianco dolce fatto con l’albume dell’uovo montato è stato inventato attorno al 1600 dal solito cuoco italiano, tale Gasparini e dall’Oberland si è diffuso in tutto il mondo. Andreas Frutiger, detiene il Record Guinness della più grande meringa mai prodotta. Per farla ci sono volute 2’500 uova, 120 chili di zucchero, 80 litri di crema e per cuocerla si è dovuto adattare addirittura una sauna. Se volete vedere come si producono le meringhe o volete provare voi stessi a farle, basta andare sul sito www.frutal.ch e iscriversi.

Per informazioni su Meiringen e la regione dell’Oberland: www.haslital.ch e jungfrauregion.ch/it


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