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Viaggio in Islanda

Creato il 07 marzo 2013 da Patrickc

L’islanda è un Paese che sorprende, che sfata i luoghi comuni, riempie il cuore. Questo post è un invito a scoprirla a piedi, lungo il Laugavegur, trekking da Landmannalaugar a Thorsmork, adatto davvero, a tutti.

In front of the Myrdalsjokull

Panorama sul ghiacciaio, a mezzanotte
(foto di Patrick Colgan)

Viaggio in Islanda

L’Islanda è uno dei Paesi più luminosi che esistano. Quando c’è il sole, da giugno a settembre, intendo. Perché negli altri mesi dell’anno il sole ve lo dimenticate. E quando il tempo è clemente, certo. Ma i miei ricordi sono pieni di luce. Luce che illumina un cielo terso come è solo quello del nord, luce che si riflette sul ghiaccio, luce catturata e spruzzata in aria dalle cascate, luce che non se ne va mai, nemmeno a mezzanotte, luce che scotta la pelle. Certo, ci sono anche nebbia e pioggia, che spesso si alternano al sole nello spazio di un solo giorno. Anche questo mutamento continuo è affascinante. Ma quando c’è la luce, in quei momenti preziosi, l’Islanda è ancor più bella, bellissima. E’ il ricordo che più di altri mi commuove.

L’Islanda è un luogo unico: una terra dove il ventre del pianeta entra in contatto con la superficie, spesso mescolandosi. C’è qualcosa di primitivo in quest’isola e si avverte ovunque appena si esce dalla città: il fumo, il fuoco, l’acqua bollente, la lava, il deserto, il ghiaccio. E poi acqua impetuosa, come in nessun altro luogo (c’è la cascata più grande d’Europa, lo sapevate?). E’ un panorama ridotto agli elementi primordiali, semplice, selvaggio, tormentato. Immagino così la terra delle origini.

In Islanda non ci sono solo paesaggi struggenti. Puoi godere della vita, anche notturna di Reykjavik (città vivace e molto bella) o rilassarti in piscine termali di grande bellezza come la laguna blu. E ancora fare escursioni con guida sui ghiacciai e whale watching. E naturalmente fare trekking di grande bellezza.

Il viaggio classico in Islanda segue la ring road, l’unica strada ad anello che abbraccia la maggior parte del Paese. Come ricorda Matteo (Blogdiviaggi) nell’interno disabitato dell’isola si va solo in 4×4 ed è sconsigliato a chi non ha una certa esperienza. Le sterrate sono molto, molto accidentate e ci sono frequenti fiumi da guadare. Non è infrequente dover utilizzare il verricello per tirarsi fuori dai guai. Se ci si aggiunge che spesso non c’è copertura telefonica vi renderete conto che non solo è sconsigliabile, ma anche molto rischioso.

Laugavegur: il trekking più bello

Visto che in questi giorni molti stanno preparando il loro viaggio estivo vi dico subito cosa vi suggerisco se volete andare in Islanda (e vi invito ad andarci!): dimenticate il circolo d’oro il classico giro per le destinazioni più frequentate spacciato da tutte le agenzie di viaggi e dalla Lonely planet. Troverete tempi contingentati, pullman che vomitano quintali di turisti e un affollamento continuo. E anche sulla ring road restateci lo stretto necessario: la bellezza dell’Islanda è soprattutto all’interno. Una bellezza primordiale, e commovente.

Credo che il miglior modo di vedere l’islanda sia dedicare alcuni giorni a un facile trekking, adatto a tutti anche a chi non ha mai camminato, o quasi. Parlo del famoso percorso fra Landmannalaugar e Thorsmork, detto anche Laugavegur. Quattro giorni di cammino, 55 chilometri di saliscendi in mezzo a montagne rosse, gialle, bianche, verdi. Ghiacciai bianchi, ghiacciai neri coperti di cenere vulcanica. E ancora gole, cascate, laghi, fiumi impetuosi. E sorgenti sulfuree, campi di lava, immense distese di cenere, vulcani spenti. Un paesaggio (meglio parlare di paesaggi) indimenticabile. Non spaventarti per i chilometri: sarà il più bel trekking della tua vita.

Alftavatn

Il lago di Alftavatn (foto di Patrick Colgan)

Il percorso si può fare in entrambe le direzioni. Da nord verso sud è in leggera discesa ed è più facile. Ma chi ha percorso il sentiero più volte sostiene che va percorso in salita, verso nord: perché l’ascesa dà più soddisfazioni e il senso di una conquista. E  in questo modo si tiene per ultima una delle tappe più belle. Non farti spaventare dai giorni di cammino e dai chilometri, dicevo. Il percorso ha alcuni tratti un po’ ardui, specialmente se lo zaino è molto pesante (viaggiare leggeri!), ma sul percorso si incontra tantissima gente, anche famiglie con bambini (famiglie nordiche, chiaramente). Non ci sono punti esposti né pericolosi e le uniche difficoltà sono tre guadi di cui solo l’ultimo può risultare a volte un po’ arduo. E poi c’è l’incognita del meteo che può anche essere  inclemente, ma se si è preparati, anche mentalmente, non rovinerà il viaggio. Le tappe sono da tre a cinque a seconda dell’allenamento e delle condizioni meteorologiche: i rifugi sono LandmannalaugarHrafntinnusker -Alftavatn  (c’è chi tira dritto e salta il secondo, si può fare)- Botnar - Thorsmork (dove si può alloggiare a Langidalur o Husadalur). In tutte queste tappe ci sono rifugi e campeggi con acqua corrente e stanze riscaldate. Molto riscaldate.

Tenda o rifugio?

La soluzione più facile e consigliabile è il rifugio. Io ho scelto la tenda (che mi sento di consigliare per un viaggio in Islanda, specie ai più ‘avventurosi’) anche perché i rifugi vanno prenotati per tempo e io mi sono mosso all’ultimo momento. Però mi piace proprio, dormire all’aperto. E lo rifarei. La tenda è comoda perché si può comunque campeggiare all’esterno e usare i servizi del rifugio. Certo servirà un buon sacco a pelo invernale. Io però ero da solo e questo ha reso il tutto più difficile: dovendomi portare tutto dietro, lo zaino era divenuto molto pesante. Però, ripeto: si tratta di un trekking molto accessibile. E alloggiando nei comodi rifugi (si dorme assieme in grandi camerate, ma piuttosto confortevoli) e con uno zaino più leggero tutto diventa un po’ più comodo e più facile.

Panorama vicino a Landmannalaugar, un campo di lava

Panorama vicino a Landmannalaugar, un campo di lava (foto Patrick Colgan, 2012, cliccare per vederlo più grande)

Panorama vicino a Emstrur

Panorama vicino a Emstrur (foto Patrick Colgan, 2012, cliccare per vederlo più grande)

Islanda

Lungo il sentiero

Lungo il Laugavegur

Un punto panoramico (di Patrick Colgan)

Lungo il Laugavegur

Un gruppo di escursionisti lungo il sentiero
(di Patrick Colgan)

Gorge near Emstrur

Un poderoso canyon vicino a Emstrur
Sullo sfondo il vulcano Eyafjallajokull,
ancora fumante e con le pendici annerite dalla cenere

Consigli pratici. Il pullman per Landmannalaugar o Thorsmork si prende dalla stazione dei bus a lunga percorrenza di Reykjavik  (dove fra l’altro si possono lasciare i bagagli che non ci si vuole portar dietro) e ci mette alcune ore; ci si ferma anche  a vedere anche il vulcano Hekla, il più famoso d’islanda. Le provviste vanno fatte prima prima perché non si trovano sul percorso.

L’equipaggiamento indispensabile comprende: buona giacca impermeabile in gore tex o hyvent, scarponi impermeabili, sandali tipo Teva per guadare i fiumi, bastoni da trekking, zaino e coprizaino e suppellettili. Consigliati sovrapantaloni impermeabili, calzini in neoprene. Se andate in tenda, naturalmente fornelletto, gas e anche un buon sacco a pelo invernale (comfort -10/-15 anche se queste temperature non si raggiungono mai, ma la prima tappa è a 1.000 metri e può far freddo di notte).

Da Thorsmork il percorso può essere allungato di due giorni con un seniero assai più difficile che arriva fino a Skogar e al mare. Solo per esperti. Contattatemi per altre informazioni.

Trasporti in Islanda

In Islanda si arriva comodamente in aereo con icelandexpress Wow air che propone voli low cost da Milano (fino a poco tempo fa anche da Bologna, chissà se tornerà), oltre che da Gatwick, il che permette interessanti combinazioni di voli. Se riesci a usare Wow ve la caverete con poche centinaia di euro per un biglietto andata e ritorno, altrimenti i prezzi aumentano (400 euro è un buon prezzo attualmente). E poi c’è il traghetto, se hai tempo. Parte dalla Danimarca o dalla Norvegia e si ferma alle Far Oer. Mi piacerebbe tornarci così.

Sul posto se sei  in un gruppo conviene prendere un’auto a noleggio per fare la ring road. C’è anche l’autobus con vari comodi pass. Il più gettonato vi permette di fare il percorso in un senso a tua  scelta scendendo quando si vuole (ma senza fare strada al contrario). Da tenere in considerazione anche i voli interni specie per spostarsi da sud a nord (per esempio fra Reyjavik e Akureyry, la seconda città del Paese).

Hraftinnusker hu

Rifugio di Hraftinnusker
(foto di Patrick Colgan)

Lungo il Laugavegur

Un facile fiume da guadare
(foto di Patrick Colgan)

Sul Laugavegur

Il vostro blogger sul percorso

Note finali. Tutte le foto, belle o brutte che siano, sono mie del 2010. Odio mettere i watermark perché è brutto e presuntuoso e fra l’altro ci sono molte foto più belle sull’Islanda: possono essere utilizzate per fini non commerciali citando la fonte (Creative commons – attribution non commercial share alike).

Islanda, Link Collegati

da Orizzonti: Cinque buoni motivi per andare in Islanda (sì, c’è anche il trekking, ovvio)


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