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Video. E Casamonica minaccia di morte Matteo Salvini e David Parenzo in diretta tv. A questi personaggi avete regalato Roma

Creato il 22 agosto 2015 da Romafaschifo
Video. E Casamonica minaccia di morte Matteo Salvini e David Parenzo in diretta tv. A questi personaggi avete regalato RomaHanno accumulato 100 milioni di euro, ma sono dati del 2011/2012, si sono succeduti poi anni di credit crunch da parte delle banche e dunque di campo libero all'usura, loro grande specialità. Sono i boss del recupero crediti: tu hai emesso una fattura da mille euro, il tuo cliente non ti paga, il credito viene rilevato dai Casamonica che rispetto ad una cifra che non vedrai mai ti garantiscono a te 500 e vanno dal tuo clienti facendogli pagare gli altri 500, a suon di minacce e cazzotti. E pagano tutti. Si sono impossessati di intere aree pubbliche della città, strade e quartieri, in barba a pensa che a Roma non esista il controllo del territorio da parte delle mafie. Durante le elezioni del 2008 riuscirono a far si che il loro candidato fosse il recordman di preferenze. I loro mille e più appartamenti sono affittati ai clandestini e questo vi dice molto sull'organizzazione militare con la quale vu cumprà di ogni nazionalità operano nel centro dell'Urbe. Sono, citando una mitica inchiesta di Lirio Abbate che anticipò di molto l'inchiesta Mondo di Mezzo - Mafia Capitale, una delle quattro famiglie (assieme ai Senise, ai Fasciani ed a Carminati) che costituiscono il quadrumvirato de I Re di Roma e con il funerale dell'altro giorno si candidano a prendere il posto di Carminati stesso ai vertici di questa gerarchia criminale. Hanno in pugno in toto il traffico di droga, le estorsioni, il commercio di autovetture di lusso, locali di ogni livello e qualche stabilimento balneare. E le forze dell'ordine locali, che non osano torcere loro un capello. Hanno costruito decine e decine di immobili abusivamente e si sono guadagnati il rispetto di molti cittadini romani, anche di quelli intimiditi, insolentiti, umiliati.

Da un cursus honorum simile ti aspetteresti dei fior di criminali, e invece i Casamonica sono quello che potete vedere in questo video. Fresco fresco di ieri, quando in diretta tv a In Onda su La7 hanno ottenuto quello che più di ogni cosa ambiscono dopo i soldi: partecipare ad un talk televisivo. Il livello è più basso di ogni aspettativa. Incapacità di articolare un ragionamento, incapacità di mettere una parola in fila ad un'altra in italiano per lo meno comprensibile, incapacità di non contraddirsi e di non fare gaffes, vaneggiamenti continui tra l'inno di "Mamei" e "Zico Re dell'Udinese" fino ad arrivare alle minacce di morte di prammatica con invito diffuso a non far "sciacalismo" su un funerale. In questo filmato abbiamo fatto un medley delle perle emerse ieri sera, davvero una pagina di alta televisione. Il punto più geniale, che dice molto della follia che anima queste menti, è la ragazza che fa di tutto per andare in tv, fa di tutto per farsi vedere, fa di tutto per parlare e poi dice che essere riconosciuta in quanto Casamonica potrebbe farle perdere il lavoro...

Ma non c'è da ridere. C'è piuttosto da vergognarsi. Se i romani si fossero arresi a criminali di caratura uno ci sarebbe pure potuto stare, ma vedere il ventre molle della capitale del paese che da 40 anni china il capo nei confronti di una mandria di analfabeti in totale e costante confusione mentale è umiliante. Significa che gli anticorpi della città nei confronti della prepotenza e della spacconaggine non sono pochi, sono semmai nulli. Ed è la vita di tutti i giorni, se ci pensate, a dircelo: chiunque si comporti da strafottente e da aggressivo ha la meglio, ottiene il suo risultato, invece di essere additato, marginalizzato, magari deriso e umiliato, è rispettato. Molto di più di quanto avvenga in altre capitali della criminalità italiana, qui la violenza, di qualsiasi tipo, è premiata. La pigrizia, l'ignoranza, la mancanza di un progetto civico, il cinismo, l'individualismo, l'enorme tasso di omertà sono l'humus nel quale la gramigna della malavita crescono alla perfezione, altrimenti i Casamonica sarebbero probabilmente ancora commercianti di cavalli e giostrai. Perché storie criminali come quelle dei Casamonica possono germinare solo in una città dove "chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua" è un motto che le mamme insegnano i loro piccoli.

Per "ovvi motivi" non abbiamo potuto fare le multe ai tanti Casamonica che affluivano al funerale in moto e senza casco, dicono i Vigili Urbani. E fa il paio con "muoriamo di evasione tariffaria ma non possiamo chiedere il biglietto sugli autobus perché la risposta è aggressiva" del direttore generale di Atac Francesco Micheli. Basta un pizzico di aggressività, una minima dose di violenza, un tono di voce un po' più alto (poco importa se distante dall'italiano) che il risultato viene perché dall'altra parte non esiste reazione ne da parte del cittadino ne da parte delle autorità.

Combattere la criminalità? A Roma "non si può fare". Su quello che c'è dietro a questa frase parlammo il 18 agosto scorso. Giusto 48 ore prima dell'inizio della funzione funebre nella chiesa di Don Bosco.

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