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Vietnam: protesta contro sfruttamento Samsung

Creato il 12 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Genny Sangiovanni 12 gennaio 2014 in Cronaca, Esteri, News, Tecnologia Inserisci un commento

Sono circa 11 i feriti a seguito delle violenti proteste scoppiate venerdì scorso nelle città di Thai Nguyen, nel nord del Vietnam, nel luogo in cui sorgerà un nuovo stabilimento della Samsung.

Alcune fonti riferiscono che le guardie di sicurezza avrebbero impedito agli operai di entrare sul luogo di lavoro con il pranzo perché avrebbero rallentato la produttività; secondo altre fonti un operaio è stato fermato all’ingresso della fabbrica perché sprovvisto del cartellino identificativo. Le guardie di sicurezza avrebbero negato l’accesso ed in una situazione di tensione, che è andata aumentando, è cresciuto anche il diverbio tra gli operai solidali e la sicurezza. Questi ultimi, senza troppe esitazioni, hanno picchiato con il manganello elettrico l’operaio sprovvisto di cartellino fino a fargli perdere i sensi.

Ne è seguita una rissa che ha portato al ferimento di un lavoratore scatenando la reazione di molti altri. La risposta all’intimidazione ha fatto scoppiare una protesta che è durata circa tre ore nella quale gli operai hanno lanciato pietre contro lo stabilimento, incendiato l’entrata e i capannoni ad uso abitativo degli agenti di sorveglianza, dato fuoco ai ciclomotori e alle macchine presenti nel sito. La polizia vietnamita è intervenuta tentando di arginare la rabbia dei lavoratori, causando invece ulteriori scontri e lanci di pietre.

La rabbia dei lavoratori si inserisce in una situazione di apertura del paese in cui la crescente presenza di investimenti esteri sta esigendo cambiamenti rapidi verso un modello cinese di sfruttamento – con bassi salari, alta produttività e coercizione fortissima nei luoghi di produzione.  Quello stesso modello che sta andando in crisi nella repubblica popolare cinese sia per le continue proteste di massa (che vengono oscurate dal governo) sia per esigenze di stabilità interna.

Il governo vietnamita incoraggia con agevolazioni fiscali gli investitori esteri, sperando di riuscire a modificare la propria struttura produttiva e a cambiare le tradizionali esportazioni (vestiti, scarpe, gamberi) verso prodotti con maggior valore. Ma il Vietnam, così come in Cambogia, iniziano ad accendersi i primi fuochi di ribellione allo sfruttamento delle multinazionali che tanto piacciono ai governi locali.

Infoaut.org

diritti dei lavoratori Protesta Samsung vietnam 2014-01-12

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