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Villa Laura a Tuvixeddu, un pezzo di storia di Cagliari che si rischia di perdere.

Creato il 23 dicembre 2014 da Pierluigimontalbano
Villa Laura a Tuvixeddu, un pezzo di storia di Cagliari che si rischia di perdere.di Federica Lai
Villa Laura a Tuvixeddu, un pezzo di storia di Cagliari che si rischia di perdere.
Villa Laura, l’edificio liberty all’ingresso di Tuvixeddu cade a pezzi, addio anche alle palme sterminate dal punteruolo rosso. Nel 2008 la Regione, guidata dall’allora presidente Soru, aveva acquistato la struttura, costruita all’inizio del Novecento, per quasi 2 milioni di euro con l’intenzione di trasformarla nella porta del parco archeologico. Ma da allora è tutto ancora fermo, e Villa Laura, nella quale è racchiuso un pezzo di storia di Cagliari, cerca giorno dopo giorno di resistere al degrado. Il monumento è stato oggetto di sopralluoghi anche da parte del Comune, ma al momento non esiste nessun progetto di restauro, che vista l’imponenza della struttura comporterebbe dei lavori piuttosto onerosi. Al momento la Regione ha attivato solo un servizio di vigilanza 24 ore su 24, ma la struttura si trova in evidente stato di abbandono: i cornicioni stanno cadendo a pezzi, le palme sono state sterminate dal punteruolo rosso, e all’interno della struttura regnano topi e pulci. La storia di Villa Laura. La struttura è stata progettata dall’ingegnere Giuseppe Manunza, e costruita nel 1907. Era la residenza di campagna di Carlotta Lai, che la intitolò alla figlia, Laura appunto. E poi ci sono i sotterranei scavati nella roccia in epoca punica, utilizzati come cantina e come rifugio nell'ultima guerra.
Antonio Martis aggiunge: 
Doveva essere l'ingresso del paradiso ambientale prossimo venturo, Tuvixeddu. Per ora è il regno dei topi, dei rampicanti che minacciano le statue, l'umidità nemica di pareti e finestre. Villa Laura è un angolo di storia cittadina perduto, la sua facciata ocra domina viale Nel quartiere Sant'Avendrace, è ultima villa di campagna superstite a Cagliari. L’ambizioso progetto di Soru è rimasto inchiodato al palo tra polemiche e carta bollata. Il retro dà sulle pendici del colle di Tuvixeddu, terra di nessuno, popolato da sbandati, senzatetto in eterna caccia di un riparo. Nell'ultimo anno ci sono stati almeno quattro tentativi di insediamento abusivo, sventati dai vigilantes. Custodi di buona volontà che possono fare ben poco contro un'invasione più subdola: pulci e topi ospiti in pianta stabile perfino nel tronco delle due maestose palme che si intravedono oltre il muro in viale Sant'Avendrace.
Chi oltrepassa il cancelletto si trova davanti il lato sinistro del giardino dove si intravede tra i rovi la sbarra che regge la carrucola del pozzo ricoperto di sterpi. Su quello destro una nicchia costruita con pietre marine con una Madonnina. C'è un secondo giardino, realizzato su un terrazzamento e protetto da un'inferriata: al centro una fontana di marmo. Sul vialetto d'accesso che immette alla scalinata d'ingresso resiste ancora qualche puttino, statuine neoclassiche che nei tempi di massimo splendore ornavano la scenografia del luogo. È anche conosciuta come villa Cossu-Murru, dal nome degli ultimi proprietari: il medico Didaco Cossu, pioniere della radiologia a Cagliari e la moglie Laura Murru, insegnante di liceo e allieva di Ludovico Geymonat (matematico e storico della filosofia). Dell'antico splendore restano le ombre lasciate dai quadri e qualche tenda. L'edificio conta tre piani: il primo ospitava da una parte le cucine, dall'altro l'ambulatorio. Il secondo, il piano nobile, si affaccia sulla terrazza con le statue sulla balaustra che si intravede dal viale. Un ultimo piano con i segni evidenti sulle pareti lasciati dagli adolescenti degli ultimi affittuari. Sul retro c'è un'altra costruzione, quella della servitù: un corpo separato, inagibile per il cedimento di una parte della copertura.
Una porticina nella prima rampa di scale apre ai sotterranei scavati nella roccia in epoca punica. Sono stati utilizzati come cantina e come rifugio nell'ultima guerra. Dall'ingresso si dipartono due diramazioni sbarrate dopo una ventina di metri. La voce popolare dice che una finisce nella grotta della Vipera. Si notano le nicchie delle tombe puniche, perfino ossa umane trovate nei vari rimaneggiamenti. Le segrete di Villa Laura sono da scoprire.
Fonte: http://www.castedduonline.it/
Foto di http://static.panoramio.com/

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