La sfida di giovedì sera contro il Borussia Möenchengladbach sarà decisiva per il proseguo del torneo perché di fatto vale la prima posizione del girone, e non è poco. Anche se la qualificazione non è ancora matematica, a prescindere dall’esito di questo confronto il Sottomarino giallo è sicuro di passare il turno vincendo la sesta e ultima gara a Limassol, probabilmente molto più abbordabile. Quel che è in ballo nello scontro diretto con i tedeschi però può determinare il cammino europeo perché solo in caso di vittoria il Villarreal sarebbe di nuovo padrone del proprio destino in ottica primato, e ciò è fondamentale perché negli eventuali sedicesimi di finale essere testa di serie significherebbe evitare sicuramente una “retrocessa” dalla Champions League, cosa invece non valida per le seconde classificate. E incrociare una reduce dal gradino superiore potrebbe essere fatale considerando che tra le papabili ci sono tutt’ora squadre del calibro di Liverpool, Manchester City, Monaco, Zenit San Pietroburgo, Benfica, Galatasaray, Ajax, Schalke 04 o perfino Roma o Juventus.
I fohlen sono attualmente terzi in Bundesliga e stanno disputando una stagione al di sopra delle aspettative, e hanno dimostrato di poter giocare un ottimo calcio già nella gara di andata. Sono una squadra organizzata e aggressiva, in grado di giocarsela a viso aperto contro chiunque, specialmente nella gara singola, perciò si prospetta un incontro a ritmi alti e con un alto tasso di imprevedibilità. D’altronde il Gladbach non ha bei ricordi in terra iberica, visto che alle ultime tre visite sono corrisposto tre eliminazioni: nel ‘75/76 il pareggio al Santiago Bernabéu permise al Real Madrid di volare in semifinale di Coppa dei Campioni; dieci anni più tardi le cose andarono ancora peggio in Coppa Uefa, il Borussia si presentò nel fortino delle merengues forte di un 5-1 nella gara di andata, ma non bastò, il 4-0 finale permise al Real Madrid di entrare nella storia con una delle rimonte più significative di sempre; non andò meglio nemmeno nell’1987 quando l’Espanyol passò il turno con un rotondo 4-1. In pratica l’ultimo e unico trionfo su terreno spagnolo è datato 11 dicembre 1974 sul campo del Saragozza. Ma stavolta ai ragazzi di Lucien Favre andrebbe più che bene un pareggio.
Bisogna anche dire che il Submarino amarillo ha un andamento casalingo da squadra di altissimo livello in campo internazionale. Considerando tutti gli incontri disputati al Madrigal tra vecchia Coppa Uefa ed Europa League, il Villarreal si è aggiudicato 26 delle 32 partite giocate tra preliminari e fasi finali, vale a dire oltre l’81% del totale, segnando 70 reti e subendone sole 16. Numeri da prima della classe, senza alcun dubbio. Per 18 volte su 32 ha mantenuto la porta inviolata e ha tuttora in attivo una striscia di undici vittorie interne consecutive in questa competizione. Chiari indizi di una squadra che ha fondato le proprie fortune nel proprio fortino con un rendimento altissimo e incoraggiante. Dal pareggio contro il Wolfsburg del 18 febbraio 2010 – giocarono sia Bruno che Cani – ha inanellato una striscia-record di undici successi di fila grazie a 35 gol fatti e soli sette subiti (un rapporto di cinque a uno). Grazie a questi numeri sensazionali il Sottomarino giallo ha tutta la credibilità e le basi per poter mettere in difficoltà una squadra che sta affrontando un momento di calo, avendo perse le ultime due partite di campionato tra cui quella interna con l’Eintracht Francoforte, per riprendersi la testa del girone e dimenticare Zurigo.
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