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Vincenza Avino, ennesima vittima di femminicidio annunciato

Creato il 17 settembre 2015 da Mrinvest

Vincenza Avino aveva più volte denunciato inutilmente, per stalking e tentato omicidio, il suo ex compagno. Perchè nessuno l'ha protetta?

Vincenza Avino, ennesima vittima di femminicidio annunciatoAvevano entrambi dei matrimoni finiti alle spalle ed erano innamorati. Ma Vincenza Avino, 36 anni, residente a Terzigno, nel napoletano, si era accorta presto che l'uomo che aveva scelto come nuovo compagno di vita provava per lei un sentimento malato.

Il calvario di Vincenza Avino.

Ha cercato di aiutarlo, ma dopo due anni trascorsi nella paura e nella violenza ha deciso di lasciarlo e così è iniziato il suo incubo durato nove lunghi mesi, durante i quali l'uomo la seguiva sempre, la perseguitava e la minacciava. L'avrebbe uccisa se non fossero tornati insieme e lunedi scorso lo ha fatto, e forse solo con quella morte Vincenza Avino ha trovato la sua pace.

Eppure questa donna minuta, dall'aspetto fragile, ha avuto un coraggio da leone e l'ha denunciato più volte. A luglio scorso Nunzio Annunziata è entrato a casa dei suoi genitori, dove Vincenza si era rifugiata con il figlio di 17 anni, e ha tentato di ucciderla spingendola dal balcone, ma il ragazzo è riuscito ad evitare il peggio.

L'ultima denuncia Vincenza l'aveva fatta di persona ai carabinieri poco prima di morire e Nunzio, che la seguiva, non l'ha perdonata e l'ha uccisa a colpi di pistola a pochi metri della caserma.

L'uomo è stato arrestato dopo meno di 24 ore, tragico epilogo di un omicidio annunciato. Nunzio Annunziata, 37 anni, trasportatore occasionale con precedenti per rapina, personaggio violento e insofferente, la pedinava ovunque. E Vincenza subiva minacce ed aggressioni continue.

Qualche mese fa l'assassino era finito agli arresti domiciliari proprio per stalking nei confronti della vittima. Il giudice l'ha definito un uomo con "una personalità violenta ed insofferente al rispetto delle regole del vivere civile". Ma, nonostante tutto, Il Tribunale del Riesame l'aveva rimesso in libertà 13 giorni dopo, con l'obbligo di non avvicinarsi alla donna.

Non è bastato, purtroppo, il coraggio di Vincenza Avino di denunciare il suo stalker, come hanno fatto tante altre donne finite poi ammazzate. Siamo di fronte ad un altro caso, l'ennesimo, di femminicidio annunciato. Le domande che ci poniamo sono diverse e ci lasciano veramente di stucco e con l'amaro in bocca.

Mettere in galera i giudici del Tribunale del Riesame.

Ma cosa ha "riesaminato" il Tribunale del Riesame? Non hanno capito questi giudici emeriti incompetenti che Nunzio Annunziata era un elemento pericoloso? Perchè non l'hanno fermato? Dopo nove mesi di pedinamenti, minacce, aggressioni e perfino un tentativo di omicidio, si prendono la responsabilità di mettere in libertà un individuo violento, con precedenti penali e che trasmetteva evidenti segnali omicidi? Se lo stalking è reato (dal 2009), perchè lo stalker viene lasciato libero?

Vincenza Avino poteva essere ancora viva se fosse stata protetta dallo Stato. Poteva essere salvata dalla furia omicida di un folle che doveva stare, non ai domiciliari, ma in galera a scontare una pena certa di qualche anno. E in galera dovrebbero andare, per mala giustizia, anche quei giudici che in modo scellerato hanno deciso di lasciare libero quell'uomo. La Legge deve tutelare i cittadini onesti e indifesi, e non permettere scempi del genere.

E adesso? Passato il clamore, si spegneranno le luci e tutto sarà dimenticato, come sempre.

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