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Vincenzo De Luca indagato. Per protesta si fulminano tutte le Luci d’Artista.

Creato il 11 novembre 2015 da Postik @postikitalia

Bisogna essere garantisti, e Vincenzo De Luca è innocente fino a legge fatta per tirarlo fuori dai guai.

Aldilà del fatto che il neo Presidente della regione Campania sia simpatico come un calcio in bocca e pluralista come Robespierre, va detto che siamo in democrazia – anche se lui non lo sa – e concedergli il beneficio d’inventario … ma non quello d’archiviazione.

Vincenzo … De Luca … detto Vicienz. Con quel sorrisetto da mammasantissima impunito è tornato nei guai; ma lui dice di esser estraneo ai fatti. Anzi, si dichiara addirittura “parte lesa”.

Ma raccontiamo cosa sembra esser successo. Premettiamo: appena eletto anche coi voti dei Casalesi Presidente della Regione Campania, De Luca rischia di vedersi sfumare la poltrona a causa della legge Severino. Ma un bel dì di luglio, un certo Guglielmo Manna chiama il fedelissimo Carmelo Mastursi, braccio destro dello sceriffo di Salerno, e gli fa sapere che la moglie, Anna Scognamiglio, fa parte del collegio di giudici del Tribunale di Napoli che dovrà pronunciarsi in merito al ricorso presentato da De Luca per evitare la sospensione da Presidente della Regione Campania, e che il magistrato può, come possiamo dire, contribuire a favore dell’annullamento della applicazione della legge Severino, o quantomeno tenere informati i diretti interessati sulla decisione del collegio. Certo, nessuno fa nulla per nulla, ci mancherebbe, e Manna chiede in cambio a Mastursi una piccolezza, una misera contropartita: un bel posto da dirigente alla Regione Campania.

Succede il miracolo! La prima sezione civile del Tribunale di Napoli conferma la disposizione monocratica del due luglio 2015 emanata da giudice  Gabriele Cioffi e “congela” l’applicazione della legge Severino per De Luca, e – siccome le benedizioni non vengono mai sole – anche Manna si sistema “miracolosamente” con un bel posto nella Sanità Campana, già noto fiore all’occhiello dell’antica terra della felicità.

Lo so, tutto sembra tornare, e anche le intercettazioni telefoniche e le perquisizioni sembrano confermarlo, ma mai farsi abbagliare dalle schiaccianti evidenze.

La politica italiana è proprio come il classico marito adultero: anche se si fa beccare nudo nel letto con le mutande di un’altra in testa dichiarerà sempre alla moglie che “non è come sembra”, e – ahinoi – dall’altro lato delle corna, l’italiano è sempre la consorte tradita che alla fine, dopo l’inutile sfuriata isterica, si  tiene il fedifrago in casa.

Intanto il fedelissimo Mastursi si è dimesso, giusto perché una vittima eccellente fa scena e siamo pronti a scommettere che sarà messo alla gogna come il solo e unico responsabile dei fatti insieme al Manna. E’ facile immaginare il sequel di questo arcinoto film: Mastursi, segretamente innamorato di De Luca e preoccupato per le sorti giudiziarie che coinvolgono l’amato, lo protegge anche a costo della sua stessa vita. L’inconsolabile infatuato decide allora di agire di sua sponte e, senza nulla dire a Vincenzo, coglie l’occasione offertagli dal crudele concussore Manna e salva Vincenzo dai giudici forcaioli e giustizialisti. Sì, è andata così, non è corruzione, no … è un atto d’amore! Già D’Alessio sta componendo la colonna sonora!

Così, senza saper né leggere e né scrivere, il grintoso e combattivo De Luca mette le mani avanti e applica il metodo Scajola: “Io non so niente, non c’ero, e se c’ero ero impegnato a minacciare i giornalisti di Rai3. Se qualcuno mi ha favorito lo ha fatto a mia insaputa. Dunque non solo sono estraneo ai fatti, ma addirittura “parte lesa”, perché non sapevo che qualcuno si stesse dando da fare per farmi fare il Presidente della Regione Campania. Beh non fa una grinza. Come non credergli?

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Vignetta di Mario Airaghi. Satira neurodeficiente.blogspost


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