Vincita da 1 miliardo nel 1981: attende ancora i soldi

Scritto da: Carlo Bonaccorso 23 luglio 2014 in Notizie dal mondo Inserisci un commento 29 visite

Una storia che ha dell’incredibile quella di Martino Scialpi. Il venditore ambulante di Martina Franca riuscì ad ottenere una vincita da 1 miliardo nel 1981, al Totocalcio. Aveva 28 anni e la dea bendata lo baciò come meglio non poteva.

Ma il destino beffardo decise diversamente.

La ricevitoria dove il signor Scialpi giocò la schedina era in realtà non riconosciuta in quanto non in regola con le licenze del tempo. Il povero uomo venne addirittura accusato di truffa e processato, venendo assolto tempo dopo con formula piena. Nel 1987 una sentenza del Tribunale di Taranto accertò l’autenticità della giocata.

Dalla vincita da 1 miliardo nel 1981 all’odissea giudiziaria

Ma è da questo momento in poi che la fortuna di Scialpi si trasformò in odissea.

Il Coni, che presentò le carte in cui veniva confermato il passaggio di proprietà della ricevitoria con conseguente revoca delle licenze, venne accusato da Scialpi e dal suo avvocato di aver “modificato” quelle carte, sostenendo che quei documenti (che riportavano come data 5 Agosto 1981) vennero addirittura elaborati dieci anni dopo, nel 1991.

Nel 2012 un’ordinanza del Giudice civile di Roma intimò al Coni di risarcire l’interessato con una cifra pari a 2 milioni 340 mila euro.

La vicenda sembra essersi conclusa, ma in realtà il venditore pugliese dovrà ancora far uso della sua infinita pazienza: il 19 Settembre ci sarà la sentenza sulla richiesta di pignoramento avviata dall’avvocato di Scialpi nei confronti di terzi riconducibili al Comitato Olimpico.

Dal canto suo, Il Coni non vuole sentire ragioni e dichiara:

“Non esiste alcuna sentenza del tribunale di Taranto, della Cassazione o di qualsiasi altro giudice che abbia accertato il preteso diritto del signor Scialpi al pagamento di una vincita al Totocalcio. Il signor Scialpi è sempre uscito soccombente da tutti i giudizi intentati al Coni. Continueremo a tutelare il denaro pubblico che gestiamo dai tentativi di aggressione del signor Scialpi”.

Una vicenda allucinante che non sembra voler trovare una soluzione finale. E il povero commerciante dovrà ancora attendere prima di godere di quella vincita da 1 miliardo nel 1981.

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