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Visite andrologiche solo per 2% under20: parte la campagna per la prevenzione

Creato il 21 marzo 2012 da Informasalus @informasalus

prevenzione andrologica
Visite andrologiche solo per 2% under20: parte la campagna per la prevenzione

Ha preso il via il 19 marzo scorso in tutt’Italia il Semestre della prevenzione andrologica, trasformazione a sei mesi della Settimana promossa annualmente dalla Società italiana di andrologia (Sia), quest’anno con un occhio particolare ai giovani tramite un sito dedicato . La prevenzione non ha età e deve iniziare sin dalla prima adolescenza: questo il messaggio lanciato dalla Società Italiana di Andrologia (Sia).
Collegandosi al sito, la popolazione maschile dai 18 anni in su, potrà accedere ai recapiti utili per contattare i centri aderenti presso i quali sarà possibile sottoporsi ad una visita andrologica una volta al mese nell'ultima settimana di ciascun mese dalla fine di marzo fino al 30 settembre. La visita verrà effettuata dagli specialisti afferenti alla SIA presso centri pubblici o privati, il cui elenco sarà reperibile sulla pagina web.
“La prevenzione non ha età e deve cominciare fin dalla prima adolescenza – ha spiegato Furio Pirozzi Farina, presidente Sia – e non va intesa come un episodio sporadico, ma deve diventare un concetto culturale radicato nei comportamenti abituali di giovani, adulti e anziani. E fondamentale cominciare dall’adolescenza perché è questa l’età in cui si sviluppano le prime problematiche sessuali che, se non vengono focalizzate in questa fase, più difficilmente possono essere affrontate, recuperate e risolte più avanti. Ma la prevenzione, da sola, non basta. È importante impostare anche uno stile di vita sano, legato a una corretta alimentazione e ad attività fisica regolare”.
“Dalle 100.000 visite circa effettuate nelle edizioni precedenti abbiamo osservato inoltre che c’è stata una partecipazione scarsa da parte dei giovani, intorno al 2% sotto i 20 anni d’età. La prevenzione andrologica deve cominciare invece fino dall’adolescenza; problemi che in questa fase non sono propriamente patologie vanno individuati per essere affrontati evitando successive conseguenze, come nel caso del varicocele e del rischio infertilità”.
L’andrologo è lo specialista che studia la salute maschile, con particolare riferimento alle disfunzioni dell’apparato riproduttivo e urogenitale. Può aiutare a prevenire disturbi molto comuni e spesso non gravi, se non trascurati.



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