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Vita da biblioteca e aiuti inaspettati

Creato il 11 marzo 2011 da Ronin

Vita da biblioteca e aiuti inaspettati

Sembra che nessuno creda al fatto che a Uppsala io stia seriamente studiando.

Effettivamente neanch’io ci crederei, ma (purtroppo o per fortuna) è drammaticamente vero..

 

Non posso comunque lamentarmi, perché è solo colpa mia: ho messo nel piano di studi 4 esami, per totali 30 crediti, da dare in 4 mesi e mezzo. In erasmus, con una lingua e un metodo diverso dai miei.

Gente più rilassata ho visto che ha scelto due, massimo tre esami. Alcuni miei amici hanno finito ieri le lezioni di tutto il semestre: che vuol dire che da qui a metà giugno non avranno un cazzo da fare.

Ok, questo è estremo, ma in un’altra situazione forse uno dei quattro esami avrei potuto evitarmelo.

Ma con l’obiettivo della laurea a dicembre non potevo fare altrimenti, o avrei dovuto posticipare tutto a marzo o addirittura all’estate 2012.

Solo che finito il mese-mese e mezzo iniziale, che è stato molto sciallo in quanto a lezioni e assignements, a marzo mi sono ritrovato con una research plan da preparare, homework settimanali di econometria e un esame tosto di quest’ultima materia.

Ieri ho finito il research plan: praticamente si trattava di scrivere un piano di ricerca su un argomento di public choice. In sostanza, non bisogna materialmente fare la ricerca (che ovviamene richiederebbe mesi), ma scrivere il background, gli obiettivi che ci si pone, la metodologia da usare, i problemi che si possono incontrare, ecc. E il tutto dev’essere “doable and original”, cioè deve essere una ricerca mai fatta prima da altri, quindi partendo praticamente da zero, e soprattutto dev’essere fattibile: dev’essere chiaro tutto il procedimento e non ci devono essere passaggi teoricamente interessanti ma difficilmente attuabili.

Quindi insomma, in 10 giorni si suppone che uno studente sviluppi un contributo originale alla ricerca scientifica in materia..

Il mio lavoro si intitola “Analysis on the efficiency and effectiveness of different economic information’s providers in Italy” e analizza i diversi mezzi d’informazione (giornali, tv, internet) per capire se chi utilizza un media piuttosto che un altro ha un diverso livello di informazione economica. Che poi sarebbe: la gente che si informa da internet, piuttosto che dalla tv, piuttosto che dai giornali, ha una comprensione maggiore/minore dei fenomeni politici ed economici? E, di conseguenza, questo gli permette di fare scelte di voto più razionali (meno ideologiche/superficiali e più oggettive)?

Una decina di belle paginette in inglese, un po’ prolisse come mio solito (almeno così si vede che ci ho lavorato) ma credo efficaci e interessanti.

Venerdì prossimo c’è la presentazione di fronte a tutta la classe, speriamo bene..

—–

Ora sono in questa meravigliosa biblioteca, la Carolina Rediviva. Dubito sia realmente antica quanto cerca di dare a vedere, ma l’edificio è davvero bello e la sala principale stimola proprio lo studio, con una quiete da far invidia alla nostra Palatina.

Sto cercando di aggredire il mio libro di econometria per tirarci fuori in una decina di giorni una quantità di nozioni che necessiterebbero di un mesetto.

Per fortuna gli homework, pur essendo una scocciatura, per il tempo che portano via e per il fatto che ti tengono sempre sotto pressione, permettono di imparare un po’ di cose risparmiando in studio diretto sui libri.

E per fortuna i miei due compari, cinese e canadese, sono cazzuti in matematica e in teoria statistica, e quindi ho imparato qualcosa da loro.

A proposito, se c’è una cosa che davvero mi sembra sia diversa fra noi e la Svezia è il livello di competenze “quantitative” (che in economics sono in pratica matematica, statistica ed econometria) degli studenti: tutti sono molto preparati e maneggiano benissimo la matematica, le tecniche di ottimizzazione e tutti quegli odiosi esercizi teorici dove si deve dimostrare perchè una certa formula è fatta in quel determinato modo (usando pagine di equazioni).

Insomma, sono bravi proprio in quelle cose in cui io faccio pena.

E infatti dell’esami mi preoccupa abbastanza quella parte teorica di dimostrazioni. Sulle cose pratiche di regressione e analisi statistiche sono più che preparato, ma a dimostrare che il valore atteso della varianza è fatto così e cosà, e PERCHE’, un po’ meno..

 

Comunque, credeteci: non è che se metto solo foto di feste e viaggi vuol dire che faccio solo feste e viaggi. Vuol dire che faccio delle foto nei momenti di svago.

Voi quando siete in biblioteca o a lezione vi fotografate??

 

—–

Devo raccontarvi questa cosa che mi è successa ieri con il mio research plan.

Vi giuro che è incredibile.

Praticamente, il problema maggiore della mia ricerca era reperire i dati. Nel senso che le informazioni sull’uso dei diversi media, e sul livello di preparazione economica degli elettori si possono ottenere in due modi: facendo un questionario originale, da sottoporre ad un campione rappresentativo della popolazione, oppure usando dei risultati di un campione già esistente.
La prima ipotesi permette di adattare le domande esattamente come si vuole, ma è ovviamente una procedimento lungo e complicato, che richiede tempo e soldi. E’ più semplice usare i dati di ricerche di grandi dimensioni, svolte ad esempio dagli istituiti statistici nazionali o addirittura a livello sovranazionale. Anche se in questo caso bisogna trovare una ricerca giusta, con obiettivi e questionari simili a quello che si vorrebbe fare.

Insomma, non riuscivo a trovare questi dati, e mi stavo rassegnando a scrivere “purtroppo non esistono ricerche e dataset correlati e bisognerà quindi trovare il modo di sviluppare l’indagine da zero”. Non un gran “doable” research plan..

Beh, ieri apro la mail e vedo un messaggio di un certo “Joan Lyhagen”, che non ho la più pallida idea di chi sia, anche se vedo dalla firma che è un professore di statistica di Uppsala. Apro la mail e c’è scritto:

Hi,

You might have a look at the European Social Surveys. Think they might already have collected some of the data you want.

Johan

Resto a guardare la mail come un cretino per 5 minuti buoni, cominciando quasi a essere in crisi mistica (Dio mi vede? Risponde ai miei bisogni? Ma allora è tutto vero!!).

Poi scorro il messaggio e vedo che è una risposta ad una MIA mail, mandata il giorno prima. Mail che però è totalmente vuota, senza oggetto, senza contenuto, solo con l’allegato del research plan. E soprattutto io non ricordavo assolutamente di aver mandato il mio lavoro a nessuno, men che meno a questo tizio che non conosco!

Allora vado sulla mia webmail di yahoo, e guardo fra i messaggi inviati e vedo che in effetti la mail c’è. Guardo l’orario di invio, ci penso un po’ su, poi capisco l’arcano: quando lavoro in biblioteca sono solito autospedirmi il paper, perchè i computer non riconoscono la mia chiavetta usb quindi quello è l’unico modo di salvarlo.

Visto che sia il mio nome che quello di questo tizio iniziano con la J, devo aver digitato la prima lettera del nome, questo è apparso automaticamente perché in memoria di yahoo, e devo aver inviato senza guardare bene il destinatario.

E scopro che questo professore l’avevo contattato ad ottobre, per chiedergli informazioni sui corsi di econometria che c’erano ad Uppsala (per quello l’indirizzo era salvato).

Ma la cosa più incredibile, più che l’errore di invio della mail, è il fatto che questo professore, ricevuta una mail senza oggetto, senza contenuto, senza nemmeno una richiesta di qualunque tipo, solo con un allegato in word, si sia aperto questo allegato, se lo sia letto tutto e mi abbia fornito la soluzione al problema.

Che poi questo problema mica era scritto del tipo “Non so come trovare questi dati, qualcuno mi aiuti!!”, ma era nell’ultimo paragrafo del lavoro, spiegato in modo più che indiretto.

Quindi lui deve proprio aver letto tutto, aver colto l’inghippo, e trovato una soluzione. Per qualcuno che neanche gli aveva detto “salve” e che neanche conosceva!

Sono sconvolto da questa cosa, davvero.

Va ben oltre ogni cortesia e ogni disponibilità professionale, dai.

Infatti oggi gli ho risposto alla mail, spiegandogli anche l’errore e ringraziandolo a non finire.

Perchè oltretutto il suo consiglio era perfetto: mi ha trovato un database che sembra creato apposta per il mio research plan, con le stesse domande che interessavano a me.

Mi ha probabilmente fatto guadagnare un paio di voti in questo esame (anche se è meglio non parlare troppo presto..)

Amo questo paese.

 


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