Magazine Diario personale

Viva la Vita liberata (dai pregiudizi, non dall'abbronzatura)

Creato il 26 giugno 2015 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
A maggio vi ho presentato la Trystal Minerals di Vita Liberata, una cipria minerale autoabbronzante. Vi avevo promesso di tornare a parlarvene quando me ne sarei fatta un'idea più completa e, dopo un intenso utilizzo, eccomi qui, pronta a chiacchierarne con voi. 
Viva la Vita liberata (dai pregiudizi, non dall'abbronzatura)
Come vedete dalla foto, il colore di questa cipria è davvero scuro. Non ho paura a dirvi che mi ha spaventata non poco appena l'ho aperta. Vittima di quei pre-giudizi sui prodotti auto-abbronzanti di cui abbiamo già detto mi sono ritrovata a pensare "Aiuto. Non riuscirò mai ed evitare l'effetto circo".
Per questo ne ho prelevato pochissimo con il pennello (di cui riparleremo dopo, merita un capitoletto a sè): sorpresa sorpresa, l'effetto era delizioso. Quella bella luminosità che la pelle acquista dopo una giornata al mare unita a una leggerissima maggiore pigmentazione -ovviamente solo ottica- stiamo parlando di un effetto immediato- del mio colorito.  
Man a mano, applicazione dopo applicazione,  ho quindi fatto davvero amicizia con questa cipria imparando a non averne paura e ad utilizzarla anche per un leggerissimo contouring tono su tono (tradotto: calcando un po' più la mano in alcune zone). 
E' una cipria che dura a lungo e, cosa che ho apprezzato moltissimo, non cede mai il passo al lucido (io ho sempre applicato una crema protezione 50 come base).  Quello che ho notato poco è l'effetto autoabbronzante: forse ne ho applicata troppo poca io perchè facesse effetto o forse il fatto che io poi abbia iniziato il mare ai primi di giugno l'ha vanificato, non so ben dirvi. Sta di fatto che passata la prima settimana, quando sì ho notato che il mio colorito era diventato più caldo, leggermente più abbronzato non ci sono state altre evoluzioni e cambiamenti. 
Onestamente? Mi auguro che sia così sempre. Un prodotto come una cipria prevede in generale un utilizzo quotidiano: se l'abbronzatura aumentasse sempre dopo ogni applicazione ci si ritroverebbe con un colorito spiacevolmente eccessivo. Il fatto che invece l'ingrediente che stimola la produzione di melanina non ne forzi eccessivamente l'attivitá me lo fa apprezzare moltissimo. 
L'ingrediente che stimola la melanina, appunto. Vita Liberata è un brand che usa prodotti non tossici, naturali e certificati. In questa cipria per stimolare la produzione di melanina è stato utilizzato il Dihydroxyacetone che è un carboidrato, di solito derivato dalla canna da zucchero. Quindi è assolutamente corretto dire che è naturale. Però come sempre dico non tutto quello che è naturale è anche sano o sicuro. 
Se volete farvi una vostra idea provate a leggere qui o qui. Io, come scritto, ho sempre utilizzato una crema con fattore di protezione alto prima di applicare questo prodotto e, tenendo conto delle quantità minime che ho usato (dopo oltre un mese sono ben lontana dall'essere nemmeno a metà della confezione), non trovo motivi di preoccupazione nell'averlo usato nè nel continuare a farlo.
Infine, il capitoletto a parte per il Kabuki: splendido. La sua forma leggermente appuntita permette di usarlo sia per l'applicazione uniforme che per ritocchi  mirati. Non ha un manico troppo corto- di quelli che non riesci mai bene a usare- nè troppo cicciotto. Insomma, una meraviglia che riesce davvero a migliorare ed esaltare l'utilizzo del prodotto. Raramente mi è capitato di trovare un'accoppiata così felice e ben pensata.
Riassumendo: questa cipria mi è piaciuta molto, mi ha insegnato che esistono autoabbronzanti dall'effetto interessante e dagli ingredienti non chimici e mi ha stupito con un kabuki strepitoso.  
Lo ricomprerei: sì

Lo consiglierei: sì

Lo regalerei: sì


Disclaimer: Questo prodotto mi è stato inviato da PR o da azienda a scopo valutativo. Ringrazio l'azienda per questa opportunità. Nessuna condizione è stata posta per l'invio dei prodotti e la recensione rispecchia il mio reale giudizio.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog