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Vivendi pronta a ingresso in cda Telecom e poi guarderà Mediaset

Creato il 15 novembre 2015 da Digitalsat
Vivendi pronta a ingresso in cda Telecom e poi guarderà Mediaset

Vivendi pronta a ingresso in cda Telecom e poi guarderà MediasetIl capolavoro diplomatico di Vivendi si sta completando: dopo aver negato per settimane di ritenere indispensabile l'ingresso di suoi rappresentati nel Cda di Telecom, si appresta a entrarci con due o forse anche tre componenti. Poi potra' dedicarsi a un obiettivo che e' sempre stato presente: rafforzarsi nei contenuti in Italia guardando a un investimento in Mediaset, magari partendo dalla pay tv Premium i cui conti tengono in questo momento di calo dei consumi e che ha in pancia per tre anni i diritti esclusivi sulla ricca Champions league di calcio. Nelle prossime ore il primo azionista del gruppo delle Tlc deve chiedere di inserire la nomina di propri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione di Telecom nell'ordine del giorno dell'assemblea di meta' dicembre sulla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. Il board di Telecom conta oggi 11 componenti e puo' arrivare fino a 19, quindi non c'e' teoricamente bisogno di chiedere a nessuno di lasciare spazio ai francesi.

Che devono ancora confermare la visita in Consob prevista per lunedi' del loro amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine. Discorso molto diverso per l'altro azionista francese, quel Xavier Niel che ha in pancia un 15% di Telecom Italia, in opzioni e derivati: per ora non possiede un vero pacchetto di azioni e - secondo diverse fonti di mercato - si tratta di un investimento speculativo in attesa di vedere come vanno le cose nel settore e nella societa' italiana. Ma per ora non sta guadagnando molto: il titolo Telecom - da quando si e' capito che l'ipotesi Opa, anche obbligatoria, e' lontanissima - ha perso in l'8%. Non ha fatto molto meglio Vivendi (-7% dalla presentazione dei conti), che pero' puo' essere il vero socio 'industriale' di Telecom, quello che non e' stato Telefonica. Ma la sua strategia e' ovviamente diversa e guarda ai contenuti: dalla Francia sono venute ipotesi non smentite che Vivendi intenda investire due miliardi su Canal+ per contenuti, tecnologie e internazionalizzazione.

E lo stesso gruppo guidato da Bollore' ha detto di essere pronto a "pesanti investimenti" nel 2016 e nel 2017. Da mesi e' entrato nella 'data room' di Mediaset Premium - che dall'investimento da oltre 600 milioni sulla Champions non aumenta i ricavi ma cresce in abbonati - con l'ipotesi di diventare socio piu' o meno forte. Il Biscione ne approfitta per giocare su due tavoli, non chiudendo i colloqui ai massimi livelli con Sky, ma non soffrirebbe di fronte a un'offerta dei francesi su tutto il gruppo televisivo. Vivendi potrebbe quindi celebrare anche in Italia il matrimonio tra societa' Tlc e di contenuti media che va di moda in tutto il mondo, in attesa che Telecom decida le strategie sui dossier gia' aperti, come quello per la cessione di una quota rilevante di Inwit, per la quale corre anche Ei Towers. O come la sfida lanciata da Enel appoggiata del governo con la societa' per la posa della banda ultra larga: la scelta di un manager con forti competenze Tlc come Pompei e la disponibilita' di Wind e Vodafone sono segnali di una partita vera. Che per ora Telecom gioca in 'surplace': tutto sommato un ruolo che potrebbe anche piacerle, cioe' in un mercato aperto fare il puro fruitore di un'infrastruttura costruita da altri.


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