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Vivere

Da La Dona

[on air:Massive Attack - Inertia Creeps]

“Vivere” con il corpo e con la testa, è un’avventura che non tutti si possono permettere. “Vivere” con il corpo e con la testa richiede forza, autostima, astuzia, spregiudicatezza…”Vivere” con il corpo e con la testa è una fortuna che non tutti hanno, anche se potremmo stare ore a discutere se si tratti davvero di fortuna. Quando una delle caratteristiche richieste manca o è debole si finisce per rifugiarsi in una realtà edificata da sé, per sé  e pare che le cose vadano meglio.
Stamane mi sono svegliata con un pensiero che mi “perseguita” da parecchio tempo. Com’è che non riesco a circondarmi di centinaia di “amici” come invece fanno molte delle persone che conosco?
Ho vissuto molti anni della mia vita senza farmi domande, ero sola a causa delle scelte di qualcun altro; un trasloco pochi mesi prima di terminare le scuole medie non aiuta se dopo l’esame per la licenza media andrai a lavorare e non conoscerai più tuoi coetanei. Dopo il matrimonio ho realizzato che sistematicamente le mie amicizie erano “a tempo”, molto spesso a causa delle diverse abitudini. La presa di coscienza della mia difficoltà a socializzare non è stata facile e gli altri non si prendono , giustamente, carico delle tue seghe mentali ché già se ne fanno di loro! Ma mi pesa davvero essere una persona che tende ad isolarsi?
La risposta non è mica scontata. Mi pesa quando fatico a dimostrare alle persone che amo il mio amore. Vorrei abbracciarle ma una “forza” congela istantaneamente impedendone i movimenti. Posso dimostrarlo a parole, ma delle parole oggi le persone non se ne fanno niente. Le persone vogliono istantanee dimostrazioni, anche se artefatte ad arte; forse quel che ci ha propinato la tv negli ultimi venticinque anni ha giocato il suo ruolo. Mi pesa essere una persona che tende a isolarsi, nonostante questo quando mi rendo conto che, se tendo una mano, le persone girano sapientemente sui tacchi fingendo di non avermi visto, credo che l’isolamento sia la scelta giusta.
Cerco di fare autocritica e mi chiedo a quante mani tese ho dato risposta. Di certo anche io ho guardato altrove a volte, per debolezza, autocommiserazione,apatia…ma a volte ho guardato altrove dopo aver realizzato che la mano era tesa solo per avere un tornaconto.
Mi pesa un poco essere isolata dalle persone che mi circondano eppure quando scrivo isolata non sono più. Non lo sono perché posso parlare di quello che mi piace, siano riflessioni importanti o scempiaggini. Non lo sono perché scrivo la realtà che vedo e quella che mi sono edificata. Fisso momenti. Probabilmente uno psichiatra avrebbe molto su cui lavorare, tuttavia non basterebbe una vita e sebbene questa cosa mi faccia periodicamente entrare in discussione con me stessa resto “isolata”.
Che poi, non è in fondo molto diverso dal chiudersi in una stanza a fare sculture in legno, ricamare ossessivamente, creare gioielli, fare fotografie, scolpire paste modellabili o dipingere. In fondo avere un hobby è solo ricavarsi una realtà quando non abbiamo la forza di ”Vivere” con il corpo e con la testa. Così è, per me.



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