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Vivere è adesso

Creato il 31 luglio 2010 da Dallomoantonella

 

Vivere è adesso

Vivere è adesso,  non bisogna aspettare domani; vivere è sentirsi  dentro il mondo così come si è, con quello che si ha, con quello che si sa, con quello che si spera…

Ho sempre  vissuto  nel futuro o nel passato.  Per una serie di ragioni varie  non mi ero  mai sentita  dentro nel mio presente, nel mio oggi,  non per una mia mancanza di volontà,  ma per una mia reale  incapacità.

 

Si è  oggettivamente     incapaci quando si è impossibilitati  a  risolvere  una situazione;  non serve cercare di nascondere i propri limiti, non serve atteggiarsi  a  superdotati o a individui dalle mille risorse o dalla risposta sempre pronta…

Anch’io  sono tra quelli che si schierano    per il festival dell’errore; errare  umanun est  ed io direi altro che umano,  è persino divino.  Le cose migliori e speciali  nascono dagli sbagli, dalla comprensione e dal superamento  dei propri limiti.

In un momento in cui la riforma scolastica  sembra volere imbottirsi  di eccellenze, doparsi  di  caccia  alle lodi  ed al merito,   mi  viene improvvisamente   una grande nostalgia   di normalità,  di cose semplici ed umili  ma ben fatte e pulite.  Nostalgia di cieli chiari,  di prati  pultellati  da  miriadi  di fiori;  nostalgia di piccole stradine di campagna  abitate  dal canto dei grilli; nostalgia  di ombre secolari  dove  gli anziani riposano   sotto le chiome delle grandi quercie; nostalgia di  borbottii, di chiacchiericci, di giochi di bimbi  che corrono nell’aia  fuori la casa, dei ciliegi  che  invitano  alla raccolta  delle loro  gustose  delizie…

Oggi siamo diventati adulti,  non siamo più bambini,  quel  senso  di  bisogno  di immobilismo  e di sicurezza  quasi  ci dà alla nausea, ci è diventato stridente   ed estraneo.

Fuori dalla finestra  non c’è più  la campagna della nostra infanzia,  il cielo di questo nuovo  tempo   non è quasi  mai  cristallino, niente quercie frondose  ci danno frescura, non ci sono  bambini  che corrono dietro   galline   coccodanti…; abitiamo in grandi città  rumorose,  siamo chiamati  a correre,  a fare,  a  progettare,  chi si ferma è perduto  esattamente come la gazzella  obbligata a fuggire  dalle fauci del suo leone…e per la prima volta mi   va benissimo   così,  non m’importa  di quello che  si   sentenzia  dalle platee,  che i cretini petulanti e sentenziosi dicano quello che vogliono,  che   distruggano  quel che rimane da distruggere…loro ne risponderanno,  alla fine qualcuno porterà agli   stupidi   il conto.

Semplicemente da adulto  mi dico che devo fare quel che devo, quel che posso, quel che voglio;  senza lamenti inutili, senza piagnistei,  senza nostalgie, perchè non c’è  più nulla da rimpiangere,  più nulla da ricordare,  quello che  era il nostro piccolo mondo antico  ormai ci è diventato   insopportabile,  anacronistico,  ingombrante…

Figli del nostro tempo,  figli  delle nostre  meravigliose  risorse,  parti  inglobate di un meccanismo  globale  e continuo  che   danza  con  una sua armonia, con una sua  filarmonica  magia…

Vivere è adesso, amore mio.

 


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