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Vivisezione: sequestrato Green Hill, 'allevamento lager' di beagle

Creato il 18 luglio 2012 da Informasalus @informasalus

beagle
Il beagle continua ad essere la razza di cani più utilizzata a fini scientifici

Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 'Green Hill', l''allevamento lager' di Montichiari in provincia di Brescia che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, hanno partecipato circa 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (NIRDA). Era rresente anche personale della Questura di Brescia.
Tre persone sono indagate in concorso fra loro per il reato di maltrattamento di animali (art.544 ter cp) nell'ambito dell'inchiesta che ha portato al sequestro dei cuccioli di Beagle dalla nota azienda di Montichiari (Brescia) che alleva questa razza per i laboratori di vivisezione. A renderlo noto è il Corpo Forestale dello Stato che precisa che le operazioni di sequestro “sono ancora in corso e andranno avanti per molte ore”.
“I cuccioli di beagle – ha sottolineato il Corpo Forestale - non potranno comunque uscire dall'azienda. I rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari assieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl. Essi avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali”.
Il numero di animali presenti all'interno della struttura è di circa 2.700 tra fattrici e cuccioli. La struttura è composta da 5 capannoni nei quali, come denuncia la Lega Antivivisezione (Lav) “le condizioni di mantenimento degli animali non soddisfano le necessita' etologiche e fisiche degli animali”.
Come denuncia la Lav, i beagle vengono allevati in massa e cresciuti senza vedere la luce del sole o poter passeggiare all'aria aperta, sono tenuti all'interno di gabbie di dimensioni esigue, dalle quali escono solo al momento di essere trasferiti presso la loro destinazione finale, ovvero il laboratorio. Green Hill da alcuni anni è di proprietà di un'azienda americana, la Marshall Farm Inc, il più grande 'produttore' di cani da laboratorio ed è l'ultimo stabilimento allevatore di cani da sperimentazione in Italia.
Il beagle continua ad essere la razza di cani più utilizzata a fini scientifici. Secondo la Lega antivivisezione la scelta non è stata fatta per affinità genetica, anatomica e fisiologia, ma per la taglia, la lunghezza del pelo (per iniezioni e prelievi), resistenza cardiaca, temperamento docile e capacita' di vivere in gruppo, in modo da essere facilmente stabulato e costare meno.
La legge italiana limita fortemente l'utilizzo di cani, ma nonostante il vincolo dell'autorizzazione specifica, sono ancora tantissimi gli stabulari che utilizzano questa specie. Ogni anno in Italia, circa 1.200 cani vengono sottoposti a test tossicologici, prove per farmaci e per la produzione di apparecchiature.
“Siamo davvero felici di aver contribuito a porre fine alla barbarie di Green Hill”, ha commentato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente.“La nostra azione – ha aggiunto David Zanforlini, avvocato del Centro di azione giuridica di Legambiente – dimostra l’insufficienza del controllo amministrativo e l’opportunità, riconosciuta anche dallanuova direttiva comunitaria n. 2010\63\EU (artt. 34 e 35) di controlli effettuati anche senza preavviso.Comunichiamo solo oggi del sequestro per il rispetto del lavoro della magistratura e seguiremo gli sviluppi dell’indagine offrendo tutto il supporto tecnico scientifico a nostra disposizione.
Certo è che il problema della sperimentazione è molto più ampio di quello ora affrontato e tocca principi etici che non possono essere aggirati da affermazioni demagogiche e plateali; serve in particolare che il cittadino, prima, ed il consumatore poi, possano giudicare con serenità le scelte da fare via via. Al momento, la legge in vigore in Italia sembra tutelare, più che le persone solo una macchina industriale, fatta più per profitto che per interessi generali”.
Soddisfatto per l’operazione anche il ministro  Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Catania: “È nostro preciso dovere fare in modo che vengano rispettate tutte le norme a tutela del benessere degli animali. Tutti gli esseri viventi meritano rispetto, a maggior ragione quando si tratta di animali con un rapporto secolare con l’uomo come i cani”.



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