Vodafone e gli auricolari non originali del Nexus One: verranno sostituiti dal 15 Giugno

Avete acquistato un Google Nexus One presso un centro Vodafone o direttamente dal sito 190.it?

Sicuramente, una volta aperto il vostro bel pacchettino bianco, avrete notato qualcosa di strano: gli auricolari contenuti all’interno della confezione sono differenti rispetto a quelli forniti in dotazione da Google ai possessori di uno smartphone importato dagli USA.

Ovviamente, ed a ragion veduta, i primi possessori di Nexus One targato Vodafone hanno iniziato a protestare ed a richiedere spiegazioni al gestore telefonico.

Dopo qualche giorno di protesta e di gran vociare in rete, ecco che arriva, prontamente, la risposta di Vodafone all’inconveniente degli auricolari:

Desideriamo spiegarvi perché avete trovato degli auricolari senza il marchio HTC all’interno della confezione del Nexus One.
Gli auricolari che ci sono arrivati dal fornitore erano sprovvisti del contrassegno CE, obbligatorio secondo la vigente normativa: gli auricolari andavano quindi sostituiti. Perciò, per non farvi aspettare troppo a lungo, abbiamo preferito mettere in commercio il Nexus One con degli auricolari non HTC, certificati e sicuri, conformemente alla normativa CE.
A valle di questo, ci impegniamo a fornire gratuitamente gli auricolari originali a tutti i clienti che hanno acquistato i telefoni Nexus One interessati da questo disguido. Chi ha acquistato Nexus One online li riceverà direttamente all’indirizzo indicato per la spedizione a partire dal 15 giugno, mentre chi l’ha acquistato presso uno dei nostri negozi dovrà semplicemente ritornare in negozio dopo il 15 giugno con lo scontrino fiscale di acquisto.
I Nexus One che potrete acquistare a partire dal 12 giugno sul sito vodafone.it e in tutta la rete di vendita saranno regolarmente dotati di auricolari originali HTC a marchio CE.
Ci scusiamo ancora per il per il disagio arrecato.

Come potete leggere, la giustificazione fornita da Vodafone è sicuramente plausibile.

A mio avviso, però, una comunicazione più adeguata poteva essere fornita prima che gli acquirenti scoprissero questa strana ed inaspettata sostituzione degli auricolari.

Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene